Nel giorno di Santa Lucia, nonostante le difficoltà economiche in cui versa la Fondazione Arena di Verona, si inaugura anche la stagione
lirica 2015/16, che porta in scena al
Filarmonico un allestimento de La forza del destino proveniente dalla Slovene
National Opera and Ballet,
dal sapore un po’ nostalgico della tradizione e squisitamente cinematografico. Il regista Pier Francesco
Maestrini infatti decide di puntare tutto sulla forza
narrativa del libretto, fin dallo spostamento dell’ouverture alla fine del
primo atto, considerando dunque la morte di Calatrava una sorta di antefatto da
separare con una ‘sigla’ dal resto dell’opera, cosa già accaduta in passato per
chi si ispirò alla famosa trasposizione del libretto in tedesco operata da Franz
Werfel negli anni Venti del secolo scorso. Grazie alle suggestive scene di Juan
Guillermo Nova, dettagliatissime e ricche di particolari, possiamo gustare il dramma in ogni suo dettaglio,
completato anche dalle proiezioni video sul pannello trasparente in proscenio, che non
disturba ma integra perfettamente gli sfondi allestiti sul palco. Molto ricchi e
curati i costumi di Luca Dall'Alpi. Di routine le coreografie di Renato
Zanella per gli interventi dei primi ballerini della Fondazione Arena.
Lo spettacolo scorre via molto dinamico tra scoppi
di armi da fuoco, fumo, incensi, lampi e quant’altro attiri l’attenzione del
pubblico, richiamando gli interpreti a dare il massimo per coniugare al meglio il canto con l’interpretazione accorata dei diversi ruoli.
Walter Fraccaro, il seduttore Alvaro, ci è noto per la forza che imprime ai suoi
personaggi dal carattere sanguigno e passionale, tuttavia tanta passione ci
sembra talvolta mal dosata nel canto e causa di qualche imperfezione
soprattutto nelle note di passaggio.
La fuggitiva compagna, dolce e coraggiosa Leonora, è una Hui He
forse un po’ emozionata ma che mostra di entrare nel ruolo sia vocalmente che dal
punto di vista scenico con intelligenza e preparazione. I dolci filati, la
rotondità della voce che spazia ampia nel suo registro e la sensibilità
interpretativa sono le armi vincenti di un soprano di grande caratura che conquista
ancora una volta una serata vincente.
Perfetto Dalibor Jenis come vendicativo Carlo di Vargas: espressività, canto sulla parola e
colore squisitamente bruno della voce delineano un fratello forte, spietato, in
una parola convincente.
Il duo Padre Guardiano e
Fra Melitone è costituito da due interpreti fantastici: ottimo Simon Lim per autorevolezza, timbro vocale profondo ed imponente; spigliato,
simpaticissimo e molto ben cantato il ruolo del frate vispo per un Gezim Myshketa in gran forma.
Spumeggiante e molto dinamica
dalla voce duttile e frizzante, perfetta per il ruolo di Preziosilla, Chiara Amarù conquista meritatamente gran parte dei consensi della serata.
Completano il cast il marchese
Calatrava di Carlo Cigni, e gli altri ruoli di contorno ben eseguiti di Milena Josipovic come Curra, il Mastro Trabuco di Francesco
Pittari ed il doppio ruolo
di Alcade e chirurgo di Gianluca Lentini.
Alla testa dell’orchestra
della Fondazione Arena Omer
Meir Wellber sceglie tempi coerenti alla narrazione pur
con qualche leggero sfasamento col palco. Il suono è ricco e con una certa
varietà di colori, particolarmente vivi nei momenti più drammatici. Molto validi
gli interventi del coro areniano preparato dal Maestro Vito Lombardi.
Pubblico entusiasta con diverse chiamate alla
ribalta ed ovazioni per tutti i protagonisti, la regia ed il direttore. Speriamo vivamente che spettacoli del genere, che vedono anche una folta partecipazione di pubblico, facciano capire a chi di dovere quanto importante sia il lavoro della Fondazione Arena per la città e non solo, e che possa proseguire la sua opera per tanto ancora nel tempo.
Maria
Teresa Giovagnoli
LA PRODUZIONE
Direttore
d’orchestra Omer
Meir Wellber
Regia Pier
Francesco Maestrini
Scene Juan
Guillermo Nova
Costumi Luca
Dall'Alpi
Coreografia Renato
Zanella
Primi
ballerini Alessia
Gelmetti, Teresa Strisciulli, Amaya Ugarteche,
Evghenj Kurtsev, Antonio Russo
Evghenj Kurtsev, Antonio Russo
GLI
INTERPRETI
Il
marchese di Calatrava Carlo
Cigni
Donna
Leonora, sua figlia Hui
He
Don
Carlo di Vargas, suo figlio Dalibor
Jenis
Don
Alvaro Walter
Fraccaro
Preziosilla,
giovane zingara Chiara
Amarù
Il
Padre guardiano Simon
Lim
Fra
Melitone Gezim
Myshketa
Curra,
cameriera di Leonora Milena
Josipovic
Mastro
Trabuco Francesco
Pittari
Un
alcade/Un chirurgo Gianluca
Lentini
Direttore
del corpo di ballo Renato
Zanella
Direttore allestimenti scenici Giuseppe de Filippi Venezia
Maestro del Coro Vito Lombardi
Direttore allestimenti scenici Giuseppe de Filippi Venezia
Maestro del Coro Vito Lombardi
Allestimento Slovene
National Opera and Ballet
ORCHESTRA,
CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Foto ENNEVI - Fondazione Arena di Verona