Concerto degli
auguri di Natale quello programmato da Verona lirica per il mese di Dicembre
che ha coinvolto il suo pubblico di associati per una raccolta fondi a favore
dell'Associazione Oncologica Italiana Mutilati Della Voce.
Concerto
travagliato nella gestazione che ha visto defezioni negli artisti
precedentemente annunciati, ma che ha saputo regalarci come sempre quasi tre ore
di buona musica.
Il concerto ha
visto la presenza del soprano Maria Letizia Grosselli, del basso Mattia
Denti, del tenore Rubens Pellizzari, del mezzosoprano Nino
Surguladze e del Quartetto d'Archi dell' Arena di Verona composto da Gunther
Sanin, Vincenzo Quaranta, Sara Airoldi e Luca Pozza diventato per l'occasione
un quintetto con il pianista Roberto Corlianò.
Il concerto si è
aperto con la lettura di un comunicato da parte dei lavoratori della Fondazione
Arena preoccupati per il futuro della Fondazione in un momento difficile a
causa anche di scelte gestionali non sempre felici effettuate nel passato.
L'augurio anche da parte nostra, è che si possa risolvere in maniera coraggiosa
e sensata una vertenza che vede coinvolte non solo le maestranze artistiche che
vi lavorano ma anche la vita culturale dell'intera città di Verona.
Il Quartetto
dell'Arena di Verona ha aperto le danze con l' esecuzione dell' Inno Nazionale
Francese per non dimenticare i tragici attentati avvenuti a Parigi ed è
proseguito con l'esecuzione del preludio dal Ballo in Maschera di Giuseppe
Verdi nella trascrizione per quintetto da parte di Luca Pozza (come tutte le
trascrizioni udite al concerto).
Nel corso poi
del concerto è stato eseguito anche l'intermezzo di Manon Lescaut di Puccini e
una parafrasi (pensata e suonata al solo piano dal Maestro Corlianò) dell'aria
“Mon coeur s'ouvre a ta voix” dal Sanson di Saint-Saens, oltre ad accompagnare
buona parte delle arie presentate dai cantanti.
Il Quartetto
dell'Arena di Verona si è dimostrato compagine di estremo rigore artistico ed
elevata qualità musicale, dimostrando ancora una volta l 'elevata
professionalità che da sempre lo contraddistingue, vanto ed orgoglio della
città di Verona.
Il basso Mattia
Denti ci ha proposto arie da Nabucco (vieni o Levita), Mefistofele (Ecco il
mondo), ed Ernani (Infelice! E tuo credevi).
Dotato di un bel
timbro anche se un poco chiaro e leggero per affrontare la parti proposte in
concerto, Denti ha le carte in regola per crescere senza problemi
professionalmente non mancando di una tecnica corretta soprattutto nel
fraseggio.
Il soprano Maria
Letizia Grosselli, ha proposto brani da Tosca (Vissi d'arte), La Rondine (Chi
il bel sogno) e Otello (Ave Maria).
Tecnica
impeccabile, filati argentini e mezze voci curatissime sono gli assi nella
manica di questa cantante che, nonostante qualche fibrosità nella parte alta
del rigo e un'interpretazione a tratti approssimativa, ha saputo regalarci
momenti veramente intensi e molto apprezzati dal pubblico.
Il tenore Rubens
Pelizzari ha proposto brani da Das Lands des Laechelns (Tu che m'hai preso il
cuor), Pagliacci (Vesti la giubba) e in coppia con Nino Surgulazde la prima
scena del quarto atto di Aida.
Facilità
all'acuto, fiati robusti, e bel timbro caldo fanno di Rubens Pellizzari un
artista completo dalla schietta voce di tenore lirico. I notevoli successi che
sta riscuotendo sui palcoscenici internazionali ne sono la conferma.
Il mezzosoprano
Nino Surguladze, ben conosciuta al pubblico areniano per essere presenza fissa
nel suo cartellone estivo, ha proposto Granada (nella versione originale per
voce femminile di Augustin Lara), un canto tradizionale Georgiano (La faccia
del sole) e in coppia con Pellizzari la prima scena del quarto atto di Aida.
Voce caldissima
e ben proiettata in avanti senza mai utilizzare quella fastidiosissima voce di
petto che contraddistingue molte sue colleghe, la Surguladze è artista completa
nel senso più ampio del termine, sapendo coniugare bellezza stilistica della
voce e controllo dei fiati. Auspichiamo di poterla risentire presto in ruoli di
rilievo sui nostri palcoscenici.
Ha presentato il
concerto con la consueta preparazione e ironia Davide da Como.
Al termine, tra
le ovazioni del numeroso pubblico, saluti e auguri natalizi da parte di tutto
il direttivo di Verona Lirica, al qual si aggiunge il nostro più sentito
ringraziamento per la meritevole e ammirevole passione che contraddistingue il
loro lavoro di appassionati divulgatori d' Opera.
Pierluigi Guadagni