« Non
contarci per morti, noi siamo vivi:
Kitež non è caduta, si è nascosta »
Dopo il debutto,
avvenuto ad Amsterdam nel 2012, questa splendida cooproduzione tra i teatri di
Amsterdam, Milano e Barcellona della penultima opera di Rimskjy-Korsakov, approda
al Gran Teatre del Liceu della città catalana.
La leggenda
dell'invisibile città di Kitej e della fanciulla Fevronja è opera di mistico simbolismo la cui trama è tratta
da due leggende popolari esplicitamente piegate con propositi che hanno fatto
chiamare questo capolavoro il “Parsifal russo”.
Musicalmente
l'opera è estremamente complessa perché fonde opera lirica, poema sinfonico e
oratorio in un'unica sintesi drammatica dove il Leitmotiv, non wagneriano ma
puramente vocale e non variato, costituisce l'elemento unificatore e il
materiale musicale impiegato è quello del canto popolare russo e della melopea
liturgica ortodossa trattati con stupefacente virtuosismo da quell'abilissimo
orchestratore che è Rimskij Korsakov, per creare la suggestione mistica e
leggendaria della vicenda. Leggenda e non dramma lirico dunque, i suoi
personaggi sono tutti idealizzati, stilizzati, ‘La leggenda dell 'invisibile
città di Kitej’ è un vasto affresco dove la magnificenza del tessuto musicale e
orchestrale tende ad una gelida compostezza di forme dove si nascondono oscuri
significati e misteriose purificazioni, peraltro non sempre risolti e spesso
limitati ad un sia pure incredibile
valore descrittivo.
Il regista Dmitri
Tcherniakov, il quale ha dichiarato essere questa la sua opera
favorita, firma anche le spettacolari scene e i costumi, affiancato da Elena
Zaitseva, regalandoci una stupefacente produzione che gli è valsa il
prestigioso premio Opera awards 2013 come migliore spettacolo dell'anno.
Con una trama
mistica e favolistica trasportata ai giorni nostri, l'idea di sacralità
panrussa perde ovviamente molto a discapito di quel misticismo che dalla musica
proviene, ma ne guadagna in freschezza
ed emozione.
La casa
pastorale di Fevronja è una modesta Isba sulle rive di un lago misterioso dove
vive in simbiosi con la natura e gli animali. Fevronja è una ragazza in
sneakers e maglione fuori moda, il principe Vesvolod un universitario in
eskimo. I tartari sembrano più una banda di ceceni cocainomani dediti alle più
crude nefandezze senza moralità e pervasi solo dal desiderio di sangue e
distruzione. I loro capi, Bediai e Burundai, due capimafia russi tutto
kalashnikov e vodka. Insomma, Thcerniakov qui si sorpassa su tutti i suoi
allestimenti precedenti, inscenando un mix di fiaba e realismo, il tutto supportato da una meticolosissima
e incredibile personen-regie che non ammette sbavature al singolo figurante,
mimo, corista, interprete, con una coerenza e plasticità straordinari.
Nel cast ha
primeggiato per doti vocali e attoriali la Fevronja di Svetlana Ignatovich, una
ragazza forte, solare, fiduciosa, che vive degli incanti della natura, una
persona sincera e onestissima che ama fino in fondo e che perdona mille volte
chi più l' ha offesa. La voce è piccola per l'immensa sala del Liceu e per la
scrittura, ma sa sopperire a questa mancanza con un fraseggio e un'intonazione
perfetta, superando senza indugi lo scoglio del lunghissimo quarto atto che la
vede praticamente sola in scena.
Maxim
Aksenov, il Principe Vsevolod, un bellissimo interprete dalla voce
scura e perfettamente a suo agio nel lunghissimo duetto del primo atto, ha voce
piccola anche lui ma canta con tale trasporto e perfezione da farci dimenticare
il piccolo volume della sua voce.
Stupendo Dmitry
Golovin nei panni dell'ubriacone traditore Gricha Kuterma; oltre ad una
corposa voce di lirico spinto, possiede doti attoriali e interpretative, qui
portate all'estremo da Tcherniakov, che fanno della sua interpretazione un vero
e proprio capolavoro.
Erich
Halfvarson da voce e corpo ad un frusto e ieratico Principe Iury con
una tale maestosità e severità di accenti da lasciare basiti per colore,
interpretazione e aderenza alla lingua russa pur non essendo madrelingua.
I due tartari
Bediai e Burundai erano rispettivamente Alexander Tsymbalyuk e Vladimir
Ognovenko, entrambi truci ma mai sopra le righe. Dimitris Tiliakos è
Fiodor, figura di rilievo nel tessuto narrativo, Tiliakos afforonta con
precisione e una splendida linea di canto la sua lunga aria del terzo atto.
Perfetti anche i
comprimari Maria Gortsevskaya (il paggio del principe Yuri) Gennadi
Bezzubenkov (un suonatore di gusli) dalla bellissima voce ieratica, Albert
Casals (un domatore di orso), Xavier Mendoza (un cantore mendicante), Larisa
Yudina nella difficile parte di Sirin e Margarita Nekrasova nella
parte di Alkonost. Chiudono il cast i due nobili: Josep Fadó e Alex Sanmartí.
Precisissima ma
forse un po’ troppo equilibrata la direzione di Josep Pons. Ci saremmo
aspettati uno slancio più mordente nelle spettacolari scene d'assieme e
soprattutto nell'interludio sinfonico della battaglia del terzo atto. La mano e
il gesto di Pons hanno invece preferito frenare gli entusiasmi di una partitura
che l'orchestra avrebbe eseguito alla perfezione, cosa che ha fatto nei momenti
più spirituali del quarto atto eseguiti con una concentrazione impressionante.
Preciso e
partecipe il coro del Liceu per l'occasione rinforzato da altri due cori (coro
Intermezzo e coros a la carta), preparati meticolosamente da Josè
Luis Basso.
Sucesso
trionfale per tutti con punte di autentica ovazione per Svetlana Ignatovich.
Pierluigi Guadagni
LA PRODUZIONE
Direttore d’orchestra Josep Pons
Regia e Scene Dmitri Tcherniakov
Costumi Elena Zaitseva i Dmitri Tcherniakov
Luci Gleb Filshtinsky
GLI INTERPRETI
Principe Iuri
Vsévolo
|
Eric Halfvarson
|
Príncipe suo
figlio Vsévo
|
Maxim Aksenov
|
Fevrònia
|
Svetlana Ignatovich
|
Grixka
Kuterma
|
Dmitry Golovnin
|
Fiodor
Pojarok
|
Dimitris Tiliakos
|
Paggio del principe
Iuri
|
Maria Gortsevskaya
|
Nobile 1
|
Josep Fadó
|
Nobile 2
|
Alex Sanmartí
|
Suonatore di
gusli
|
Gennadi Bezzubenkov
|
Domatore di
orsi
|
Albert Casals
|
Il cantore
mendicante
|
Xavier Mendoza
|
Bediai
|
Alexander Tsymbalyuk
|
Burundai
|
Vladimir Ognovenko
|
Sirin
|
Larisa Yudina
|
Alkonost
|
Margarita Nekrasova
|
Nuova coproduzione
Gran Teatre del Liceu / De Nederlandse Opera (Amsterdam) / Teatro alla Scala
(Milano)
Orquestra Simfònica i Cor del Gran Teatre del Liceu
Foto Gran Teatre del Liceu