mercoledì 23 aprile 2014

NIKOLAJ ANDREEVIČ RIMSKIJ-KORSAKOV, LA LEGGENDA DELL'INVISIBILE CITTÀ DI KITEŽ E DELLA FANCIULLA FEVRONIJA (SKAZANIJE O NEVIDIMOM GRADE KITEŽE I DEVE FEVRONIJ) - GRAN TEATRE DEL LICEU, BARCELONA, 16 APRILE 2014

« Non contarci per morti, noi siamo vivi:

Kitež non è caduta, si è nascosta »

Dopo il debutto, avvenuto ad Amsterdam nel 2012, questa splendida cooproduzione tra i teatri di Amsterdam, Milano e Barcellona della penultima opera di Rimskjy-Korsakov, approda al Gran Teatre del Liceu della città catalana.
La leggenda dell'invisibile città di Kitej e della fanciulla Fevronja è opera  di mistico simbolismo la cui trama è tratta da due leggende popolari esplicitamente piegate con propositi che hanno fatto chiamare questo capolavoro il “Parsifal russo”.
Musicalmente l'opera è estremamente complessa perché fonde opera lirica, poema sinfonico e oratorio in un'unica sintesi drammatica dove il Leitmotiv, non wagneriano ma puramente vocale e non variato, costituisce l'elemento unificatore e il materiale musicale impiegato è quello del canto popolare russo e della melopea liturgica ortodossa trattati con stupefacente virtuosismo da quell'abilissimo orchestratore che è Rimskij Korsakov, per creare la suggestione mistica e leggendaria della vicenda. Leggenda e non dramma lirico dunque, i suoi personaggi sono tutti idealizzati, stilizzati, ‘La leggenda dell 'invisibile città di Kitej’ è un vasto affresco dove la magnificenza del tessuto musicale e orchestrale tende ad una gelida compostezza di forme dove si nascondono oscuri significati e misteriose purificazioni, peraltro non sempre risolti e spesso limitati ad un sia pure  incredibile valore descrittivo.

Il regista Dmitri Tcherniakov, il quale ha dichiarato essere questa la sua opera favorita, firma anche le spettacolari scene e i costumi, affiancato da Elena Zaitseva, regalandoci una stupefacente produzione che gli è valsa il prestigioso premio Opera awards 2013 come migliore spettacolo dell'anno.
Con una trama mistica e favolistica trasportata ai giorni nostri, l'idea di sacralità panrussa perde ovviamente molto a discapito di quel misticismo che dalla musica proviene, ma ne guadagna in  freschezza ed emozione.
La casa pastorale di Fevronja è una modesta Isba sulle rive di un lago misterioso dove vive in simbiosi con la natura e gli animali. Fevronja è una ragazza in sneakers e maglione fuori moda, il principe Vesvolod un universitario in eskimo. I tartari sembrano più una banda di ceceni cocainomani dediti alle più crude nefandezze senza moralità e pervasi solo dal desiderio di sangue e distruzione. I loro capi, Bediai e Burundai, due capimafia russi tutto kalashnikov e vodka. Insomma, Thcerniakov qui si sorpassa su tutti i suoi allestimenti precedenti, inscenando un mix di fiaba e  realismo, il tutto supportato da una meticolosissima e incredibile personen-regie che non ammette sbavature al singolo figurante, mimo, corista, interprete, con una coerenza e plasticità straordinari.

Nel cast ha primeggiato per doti vocali e attoriali la Fevronja di Svetlana Ignatovich, una ragazza forte, solare, fiduciosa, che vive degli incanti della natura, una persona sincera e onestissima che ama fino in fondo e che perdona mille volte chi più l' ha offesa. La voce è piccola per l'immensa sala del Liceu e per la scrittura, ma sa sopperire a questa mancanza con un fraseggio e un'intonazione perfetta, superando senza indugi lo scoglio del lunghissimo quarto atto che la vede praticamente sola in scena.

Maxim Aksenov, il Principe Vsevolod, un bellissimo interprete dalla voce scura e perfettamente a suo agio nel lunghissimo duetto del primo atto, ha voce piccola anche lui ma canta con tale trasporto e perfezione da farci dimenticare il piccolo volume della sua voce.

Stupendo Dmitry Golovin nei panni dell'ubriacone traditore Gricha Kuterma; oltre ad una corposa voce di lirico spinto, possiede doti attoriali e interpretative, qui portate all'estremo da Tcherniakov, che fanno della sua interpretazione un vero e proprio capolavoro.

Erich Halfvarson da voce e corpo ad un frusto e ieratico Principe Iury con una tale maestosità e severità di accenti da lasciare basiti per colore, interpretazione e aderenza alla lingua russa pur non essendo madrelingua.

I due tartari Bediai e Burundai erano rispettivamente Alexander Tsymbalyuk e Vladimir Ognovenko, entrambi truci ma mai sopra le righe. Dimitris Tiliakos è Fiodor, figura di rilievo nel tessuto narrativo, Tiliakos afforonta con precisione e una splendida linea di canto la sua lunga aria del terzo atto.

Perfetti anche i comprimari Maria Gortsevskaya (il paggio del principe Yuri) Gennadi Bezzubenkov (un suonatore di gusli) dalla bellissima voce ieratica, Albert Casals (un domatore di orso), Xavier Mendoza (un cantore mendicante), Larisa Yudina nella difficile parte di Sirin e Margarita Nekrasova nella parte di Alkonost. Chiudono il cast i due nobili: Josep Fadó e Alex Sanmartí.

Precisissima ma forse un po’ troppo equilibrata la direzione di Josep Pons. Ci saremmo aspettati uno slancio più mordente nelle spettacolari scene d'assieme e soprattutto nell'interludio sinfonico della battaglia del terzo atto. La mano e il gesto di Pons hanno invece preferito frenare gli entusiasmi di una partitura che l'orchestra avrebbe eseguito alla perfezione, cosa che ha fatto nei momenti più spirituali del quarto atto eseguiti con una concentrazione impressionante.
Preciso e partecipe il coro del Liceu per l'occasione rinforzato da altri due cori (coro Intermezzo e coros a la carta), preparati meticolosamente da Josè Luis Basso.
Sucesso trionfale per tutti con punte di autentica ovazione per Svetlana Ignatovich.
Pierluigi Guadagni

LA PRODUZIONE
Direttore d’orchestra           Josep Pons
Regia e Scene                      Dmitri Tcherniakov
Costumi                                 Elena Zaitseva i Dmitri Tcherniakov
Luci                                       Gleb Filshtinsky
GLI INTERPRETI 
Principe Iuri Vsévolo
Eric Halfvarson
Príncipe suo figlio Vsévo
Maxim Aksenov
Fevrònia
Svetlana Ignatovich
Grixka Kuterma
Dmitry Golovnin
Fiodor Pojarok
Dimitris Tiliakos
Paggio del principe Iuri
Maria Gortsevskaya
Nobile 1
Josep Fadó
Nobile 2
Alex Sanmartí
Suonatore di gusli
Gennadi Bezzubenkov
Domatore di orsi
Albert Casals
Il cantore mendicante
Xavier Mendoza
Bediai
Alexander Tsymbalyuk
Burundai
Vladimir Ognovenko
Sirin
Larisa Yudina
Alkonost
Margarita Nekrasova

Nuova coproduzione 
Gran Teatre del Liceu / De Nederlandse Opera (Amsterdam) / Teatro alla Scala (Milano)
Orquestra Simfònica i Cor del Gran Teatre del Liceu


Foto Gran Teatre del Liceu