lunedì 24 febbraio 2014

BILLERI, MASTROMARINO, SERRA E ZULIAN PER VERONA LIRICA - TEATRO FILARMONICO DI VERONA, domenica 23 febbraio 2014

Programma molto intenso e particolarmente difficile da eseguire in forma di concerto, quello messo in scena domenica al Teatro Filarmonico di Verona dall’Associazione Verona Lirica, ormai nel pieno della sua stagione concertistica. Per portare a termine l’immenso programma si è avvalsa di quattro interpreti molto affermati che alternandosi sul palco, hanno dato vita come sempre ai vari personaggi di opere molto note al pubblico in sala.

Potremmo definire il baritono Alberto Mastromarino il padrino della serata, un artista che il pubblico ama ormai da tanti anni, essendo  un habitué dei palcoscenici veronesi, siano essi il Filarmonico stesso o l’Arena,  e che difatti è stato accolto con vivo e sincero entusiasmo. Grande protagonista della serata, ha mostrato ancora una volta cosa significhi stare in scena. Pur senza vestire ‘letteralmente’ i panni dei suoi personaggi, ha saputo rendere perfettamente le situazioni e i momenti interpretati. Così spigliato e di ‘carattere’ il suo Falstaff, nell’aria ‘L’onore! Ladri!’, oppure prorompente nel duetto con il tenore da La forza del destino: ‘Invano Alvaro’, incredibilmente malvagio nell’impersonare Jago con la sua aria da Otello 'Credo', e commuovente con il soprano Billeri nella lunga scena ‘Cielo! Mio padre’ da Aida. Verdi sembra essere profondamente scolpito nelle corde del baritono: la voce è ampia, possente, uniforme ed è inoltre in gran spolvero dal punto di vista attoriale.

Maria Billeri ci ha incantato tantissime volte con le sue interpretazioni davvero sentite di donne incredibili. Ed anche stavolta ha scelto personaggi verdiani molto particolari ed intensi: due figure terribili come Lady Macbeth e Abigaille e la sfortunata Aida. Sempre con passione e ricercata analisi del personaggio, si è cimentata nella scena della lettera di Lady, seguita da ‘Vieni! t’ affretta!’ e ‘Or tutte sorgete..’;  dal Nabucco quindi ‘Ben io ti invenni, o fatal scritto!’ e ‘Anch'io dischiuso un giorno’, inoltre il suddetto splendido duetto di Aida con Amonasro-Mastromarino. Infine, omaggio a Bellini con Norma nel duetto con Pollione-Zulian ‘In mia man alfin tu sei’. 

Dispiace molto che invece la prestazione di Elena Serra, chiamata a sostituire l’indisposta Ildiko Komlosi, non abbia soddisfatto le attese. Anche il mezzosoprano ha impersonato ruoli di gran carattere e difficoltà, come Amneris, nell’aria ‘L'aborrita rivale…’ ed il duetto con Radames-Zulian ‘Già i sacerdoti adunansi’; la Principessa di Bouillon da Adriana Lecouvreur di Cilea, con ‘Acerba voluttà’, nonché la Principessa Eboli in ‘Oh don fatale’ del Don Carlo verdiano. L’interprete però non è riuscita a dare alla sua interpretazione la forza ed il carisma che queste donne possiedono, risultando piuttosto scolastica. Inoltre la voce tende ad incupirsi nei gravi e fatica sull’acuto, che di conseguenza colpisce soprattutto negli attacchi, evidenziando anche una disomogeneità di suoni. Va comunque apprezzata la generosità con cui si è data sul palco ed il pubblico l’ha premiata per questo. 
 
Il tenore Renzo Zulian mostra un materiale apprezzabile per il timbro, soprattutto nella zona centrale. Tende però a spingere il suono in modo eccessivo e di conseguenza risulta sforzato piuttosto che ben sfogato in ampiezza e volume. Oltre ai duetti citati con i colleghi, ha offerto sempre da La forza del destino, nel ruolo di Don Alvaro ‘La vita è inferno all’ infelice’ e ‘O tu che in seno agli angeli’. Buono il feeling con i colleghi sul palco e non manca di personalità nelle sue esecuzioni.

Omaggio finale il lungo atto conclusivo dal Trovatore di Verdi con tutti i protagonisti.  
Ha accompagnato gli artisti come sempre l’impeccabile Patrizia Quarta al piano e presentato la serata Davide Da Como della Fondazione Arena di Verona. Il pubblico ha applaudito tutti gli interpreti, premiati con la targa ricordo come ad ogni concerto.

Appuntamento a fine marzo per il prossimo pomeriggio in musica.

MTG