mercoledì 19 febbraio 2014

BEETHOVEN E BRAHMS PER L’ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO NEL QUARTO CONCERTO DELLA STAGIONE SINFONICA - VICENZA, TEATRO COMUNALE, martedì 18 febbraio 2014.

Si avvia alla conclusione il viaggio musicale che la OTO vicentina ha intrapreso lo scorso autunno attraverso i luoghi più caratteristici della musica internazionale, e che per questo penultimo appuntamento ha visto come protagonisti i mostri sacri dell’ottocento tedesco Beethoven e Brahms, con le pagine più conosciute dal grande pubblico che anche ieri sera ha quasi riempito il grande Teatro Comunale di Vicenza e salutato l’evento con il consueto calore. 

Questa volta l’orchestra ha visto il gradito ritorno sul podio del giovane ed affermato Matteo Beltrami, che aveva chiuso la scorsa stagione sinfonica con largo consenso di pubblico. In apertura la ouverture del Coriolano di L.V. Beethoven. Questo gioiellino scritto nel 1807 per l’opera teatrale di Heinrick-Joseph von Collin, che fu anche segretario dell’Imperatore d’Austria, descrive per l’appunto la figura del personaggio eroico dell’antica Roma, espressa dall’incipit battagliero, mentre lo sviluppo centrale ci porta alle suppliche ed all’affetto materno e famigliare, che viene esemplificato dalla dolcezza infinita dei suoni di una melodia straordinaria. E se già in questo breve pezzo è evidente il piglio del giovane Maestro, ancor più con la seconda esecuzione diventa ben chiaro quanta forza ed impeto porti la conduzione del giovane direttore genovese.

Con la quinta sinfonia in do minore di L.V. Beethoven, datata 1808, non si può che restare senza fiato, per il suo carattere incisivo, per la forte espressività d’ insieme. Accanto alla celeberrima ‘Nona’ è una delle opere sinfoniche più amate ed eseguite e non poteva mancare nel celebrare la meraviglia dell’arte tedesca in questo percorso nel tempo e nello spazio della musica più grandiosa di sempre. La passione è evidente in tutti i suoi movimenti, ed il giovane Beltrami è guizzante sulla sua postazione, quasi volesse trascinare con sé la compagine strumentale nel vortice delle note ossessive dell’arcinoto tema del destino. Punti di forza dell’Orchestra vicentina sono stati anche questa volta gli archi, molto concentrati e capaci di delineare un suono pieno, vibrante e carico di tensione.

Nella seconda parte del concerto la meravigliosa Sinfonia n. 1 in do minore di J. Brahms, portata a termine dopo una lunga gestazione nel 1876, in cui la forza e l’impeto tedesco a cui è dedicata la serata sono ancora una volta esposti con evidenza. Un giusto accostamento tra i due compositori della serata, a testimonianza di quanto il grande amburghese rappresenti il naturale proseguimento del cammino iniziato da Beethoven, le cui influenze sono evidenti in diversi passaggi di questo capolavoro, dal richiamo alla quinta sinfonia ai riconoscibilissimi echi   nell’ultimo movimento della ‘Nona’. Ricca di colori ed atmosfere che cambiano continuamente, questa sinfonia richiede all’orchestra un suono grintoso e vellutato al contempo per esprimere al meglio la sua anima. Così la OTO offre sonorità cariche di energia e pathos, oppure di elegia e romanticismo, per concludere poi in potenza.

Il pubblico ha omaggiato l’orchestra ed il Maestro Beltrami con applausi sentiti, decretando un altro bel successo per l’organizzazione e la città veneta.

MTG