lunedì 19 gennaio 2015

CONCERTO DI VERONA LIRICA E L’ARPISTA DAVIDE BURANI AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA – DOMENICA 18 GENNAIO 2015

Nuovo appuntamento con l’associazione Verona Lirica al Teatro Filarmonico veronese con un concerto arricchito dalla delicatezza e musicalità del giovane Davide Burani, arpista di talento e sensibilità artistica, che ha aggiunto un tocco di eleganza ad un evento musicale già di per sé raffinato e piacevole.
Il mezzosoprano di indiscussa fama mondiale Luciana d’Intino ha avuto come compagni di avventura il baritono Davit Babayants, il tenore Giorgio Berrugi ed il soprano Lilla Lee nell’esecuzione delle arie più amate e richieste di sempre dal nostro repertorio operistico nazionale, con una piccola escursione all’estero.

E così Puccini, Donizetti, Mascagni, Cilea, Saint Saens e soprattutto Verdi sono stati i protagonisti dell’evento, naturalmente con le loro opere più celebri.

 Luciana d’Intino ha esordito con la principessa Eboli del Don Carlo verdiano e la celeberrima ‘O don fatale’; quindi il passionale duetto tra Aida ed Amneris del secondo atto di Aida; inoltre ‘Voi lo sapete, o mamma’ dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni,  e la dolcissima ‘Mon cœur s’ouvre à ta voix’ da Samson et Dalila di Saint Saens. Straordinaria è l’intensità espressiva che contraddistingue il mezzosoprano e la voce è sempre rotonda e robusta. Interpreta con energia e pathos le suddette arie, mostrando tanto dolcezza quanto grinta e passionalità nell’esecuzione. Con Saens riteniamo abbia raggiunto il climax della serata per quanto la riguarda, mostrando anche una particolare sfumatura carezzevole del suo timbro.

Bella sorpresa il soprano Lilla Lee con Manon Lascaut di Puccini e ‘In quelle trine morbide’, il duetto Abigaille/Nabucco col collega Babayants, ‘Pace, pace mio Dio’ da La forza del destino di Verdi, ed il suddetto duetto dall’Aida con la D'Intino. Scopriamo una voce piena e morbida che si esprime particolarmente bene nel registro medio/acuto. Sicuramente la giovane artista presto aggiungerà anche quel quid interpretativo che ancora sembra leggermente acerbo, e che andrà ad arricchire maggiormente le sue già ben apprezzabili esecuzioni.

Molto di cuore l’interpretazione di ‘Quando le sere al placido’ dalla Luisa Miller di Verdi, nonché di ‘Una furtiva lagrima’dall’Elisir donizettiano, quasi irrinunciabile in occasioni come queste, come il Lamento di Federico dall’Arlesiana di Cilea, ed il toccante duetto Rodolfo/Marcello dalla Bohème con Babayants ‘In un coupé?’ per Giorgio Berrugi, generoso tenore di carattere tanto nell’interpretazione quanto nel timbro vocale.

Infine con  Davit Babayants torniamo al Nabucco con ‘Dio di Giuda’e ‘Donna, chi sei’? in duo con Lilla Lee; restiamo con Verdi per Rigoletto e la possente ‘Cortigiani, vil razza..’, e come detto il duetto con Berrugi dalla Bohème pucciniana. Particolarmente applaudite le arie del Nabucco.

Per Davide Burani le fantasie e variazioni per arpa di Giovanni Caramiello sulla Traviata di Verdi e sulla Norma di Bellini, con l’aggiunta di una sua trascrizione del valzer di Musetta della Bohème. Come detto il tocco in più in un pomeriggio di gradevolissima musica in una atmosfera amichevole e gioviale. Naturalmente il maestro Patrizia Quarta ha accompagnato i solisti con l’immancabile suo tocco al piano spesso definito ‘orchestrale’, e non sono mancati i puntuali ed anche simpatici interventi esplicativi di Davide Da Como. Pubblico felicissimo ed entusiasta.

Maria Teresa Giovagnoli