venerdì 18 luglio 2014

IL GALA ‘PLACIDO DOMINGO CANTA VERDI’ INTERROTTO PER PIOGGIA A META’ PROGRAMMA - ARENA DI VERONA, giovedì 17 luglio 2014

In una serata incredibilmente afosa con un pubblico che letteralmente trasbordava dalle poltroncine e dalle gradinate dell’anfiteatro veronese, pronto ad applaudire ancora una volta l’idolo di tante generazioni Placido Domingo, è stato possibile ascoltare soltanto la prima parte del concerto dedicato a Giuseppe Verdi, poiché un improvviso e persistente nubifragio ha impedito il proseguimento della serata in musica.

La seconda parte prevedeva arie e scene da I due Foscari, ma causa di forza maggiore possiamo raccontare soltanto della prima parte.
Apertura orchestrale con il Preludio de La Traviata, seguito subito dopo da ‘Lunge da lei..De’ miei bollenti spiriti’, con Francesco Meli come Alfredo ed Alice Marini nei panni di Annina. Dunque il celebre duetto dal secondo atto ‘Madamigella Valery?...’ con Placido Domingo come  papà Germont e Virginia Tola nelle eleganti vesti di Violetta.  A seguire ‘Dammi tu forza, o cielo..’ con ancora  Meli, Tola e Marini. A chiudere il segmento non poteva mancare una tra le arie più eseguite per baritono: ‘Di Provenza il mar, il suol’ interpretata da Domingo .


Seconda tranche con l’opera che ha inaugurato il Festival lo scorso giugno. Da Un ballo in maschera, dopo il Preludio,  Placido Domingo e Virginia Tola sono tornati sul palco, questa volta rispettivamente nei panni di Renato e sua moglie Amelia, in compagnia del paggio Oscar, interpretato da Serena Gamberoni, e i congiurati Samuel e Tom: Seung Pil Choi e Deyan Vatchkov. Dall’opera sono stati estratti: oltre il Preludio, l’aria di Amelia ‘Morrò, ma prima in grazia’, ‘Alzati! Là tuo figlio…’ di Renato, la scena della congiura, ed il quintetto ‘Il messaggero entri..’

L’impressione complessiva è che forse il tempo strano abbia contribuito a creare un’atmosfera un po’ appesantita, sicché in generale il concerto è sembrato non decollare come ci aspettavamo, e l’interruzione non ha ovviamente facilitato le cose. L’orchestra guidata da  Daniel Oren è la sua fida compagna di sempre, spronata ed accompagnata lungo il cammino con occhio sempre vigile ed attento anche agli interpreti, se pur di spalle sul palco. Tuttavia all’inizio è parso mancasse  leggermente dello smalto a cui ci ha ormai viziati il grande Maestro.   

Una bella conferma  Francesco Meli che abbiamo avuto modo di apprezzare proprio nella serata inaugurale della stagione in corso. Morbido il suo fraseggio che sottolinea una pasta vocale sinuosa e vellutata. Piuttosto convincente anche Virginia Tola impegnata come Violetta ed Amelia. Il suo timbro è interessante, pieno e rotondo, che abbiamo apprezzato specialmente nella zona centrale del suo registro. Conferma la sua performance positiva come paggio Oscar anche Serena Gamberoni, che interpreta con spirito e scioltezza la sua parte nel celebre quintetto.
Corretta Alice Marini nei suoi brevi interventi in Traviata.

Dulcis in fundo l’idolo della serata, Placido Domingo. Certo si  discute molto sulla scelta del grande Artista di proseguire la sua carriera come baritono. La sua memorabile voce da tenore potrebbe esprimere ancora tantissimo per quel timbro in diversi repertori. Ci piace sottolineare quelli che restano i suoi punti di forza di sempre: la grande intensità nell’interpretazione e la complice simbiosi con i partner sul palco; resta un fuoriclasse che va apprezzato per il costante impegno nel suo lavoro e la continua ricerca di nuove sfide da condurre. 

Purtroppo non ci è stato possibile ascoltare Amarilli Nizza nel ruolo di Lucrezia poiché previsto per la seconda parte, che prevedeva, a completamento del cast per gli estratti da I due Foscari, anche Antonello Ceron nel ruolo di Barbarigo.
Il pubblico deluso per l’interruzione ha comunque avuto il tempo di salutare gli interpreti che si sono esibiti e naturalmente il beniamino di sempre con grandi ovazioni.

MTG



FOTO ENNEVI Per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona