In
una serata incredibilmente afosa con un pubblico che letteralmente trasbordava
dalle poltroncine e dalle gradinate dell’anfiteatro veronese, pronto ad
applaudire ancora una volta l’idolo di tante generazioni Placido Domingo, è stato
possibile ascoltare soltanto la prima parte del concerto dedicato a Giuseppe Verdi,
poiché un improvviso e persistente nubifragio ha impedito il proseguimento
della serata in musica.
La
seconda parte prevedeva arie e scene da I due Foscari, ma causa di forza
maggiore possiamo raccontare soltanto della prima parte.
Apertura
orchestrale con il Preludio de La Traviata, seguito subito dopo da ‘Lunge da
lei..De’ miei bollenti spiriti’, con Francesco Meli come Alfredo ed Alice
Marini nei panni di Annina. Dunque il celebre duetto dal secondo atto ‘Madamigella
Valery?...’ con Placido Domingo come papà
Germont e Virginia Tola nelle eleganti vesti di Violetta. A seguire ‘Dammi tu forza, o cielo..’ con
ancora Meli, Tola e Marini. A chiudere il segmento non poteva mancare una tra
le arie più eseguite per baritono: ‘Di Provenza il mar, il suol’ interpretata da Domingo .
Seconda
tranche con l’opera che ha inaugurato il Festival lo scorso giugno. Da Un ballo
in maschera, dopo il Preludio, Placido Domingo e Virginia Tola sono tornati sul
palco, questa volta rispettivamente nei panni di Renato e sua moglie Amelia, in
compagnia del paggio Oscar, interpretato da Serena Gamberoni, e i
congiurati Samuel e Tom: Seung Pil Choi e Deyan
Vatchkov. Dall’opera sono stati estratti: oltre il Preludio, l’aria di Amelia
‘Morrò, ma prima in grazia’, ‘Alzati! Là tuo figlio…’ di Renato, la scena della
congiura, ed il quintetto ‘Il messaggero entri..’
L’impressione complessiva è che forse il tempo strano abbia contribuito a creare un’atmosfera un po’
appesantita, sicché in generale il concerto è sembrato non decollare come ci
aspettavamo, e l’interruzione non ha ovviamente facilitato le cose. L’orchestra
guidata da Daniel Oren è la sua fida
compagna di sempre, spronata ed accompagnata lungo il cammino con occhio sempre
vigile ed attento anche agli interpreti, se pur di spalle sul palco. Tuttavia all’inizio
è parso mancasse leggermente dello
smalto a cui ci ha ormai viziati il grande Maestro.
Una
bella conferma Francesco Meli che abbiamo avuto modo di apprezzare
proprio nella serata inaugurale della stagione in corso. Morbido il suo
fraseggio che sottolinea una pasta vocale sinuosa e vellutata. Piuttosto convincente
anche Virginia Tola impegnata come Violetta ed Amelia. Il suo timbro
è interessante, pieno e rotondo, che abbiamo apprezzato specialmente nella zona centrale del suo registro. Conferma la sua performance positiva come paggio Oscar
anche Serena Gamberoni, che interpreta con spirito e scioltezza la
sua parte nel celebre quintetto.
Corretta
Alice
Marini nei suoi brevi interventi in Traviata.
Dulcis
in fundo l’idolo della serata, Placido Domingo. Certo si discute molto sulla scelta del grande Artista di proseguire la sua carriera come
baritono. La sua memorabile voce da tenore potrebbe esprimere ancora tantissimo per quel timbro in diversi repertori. Ci piace sottolineare quelli che restano i
suoi punti di forza di sempre: la grande intensità nell’interpretazione e la complice
simbiosi con i partner sul palco; resta un fuoriclasse che va apprezzato per il
costante impegno nel suo lavoro e la continua ricerca di nuove sfide da
condurre.
Purtroppo
non ci è stato possibile ascoltare Amarilli Nizza nel ruolo di Lucrezia
poiché previsto per la seconda parte, che prevedeva, a completamento del cast per gli
estratti da I due Foscari, anche Antonello Ceron nel ruolo di
Barbarigo.
Il
pubblico deluso per l’interruzione ha comunque avuto il tempo di salutare gli
interpreti che si sono esibiti e naturalmente il beniamino di sempre con grandi ovazioni.
MTG