Per
il quarto appuntamento in cartellone torna all’Arena di Verona l’allestimento di
Turandot che Franco Zeffirelli realizzò per il Festival del 2010. Ancora una
volta siamo immersi negli scintilii di una Pechino magica e vibrante, ove
sembra che le soluzioni dei tre enigmi aleggino in ogni angolo. La speranza,
quel ‘fantasma iridescente’ come le meravigliose scene color oro che abbagliano
quasi a un primo sguardo; il sangue, con il rosso delle luci saggiamente disposte
da Paolo Mazzon ad
illuminare i draghi cinesi che minacciosamente adornano le tende pergamenacee
che separano le scene; infine lei, Turandot, la principessa di ghiaccio che appare
dall’alto della sua torre, distante, altera, irraggiungibile, che però si sgela
di fronte alla passione ed al coraggio del principe ignoto, in cui arde proprio
quel sangue rosso e passionale che lo spinge verso la dura prova d’amore.
È innegabile che quando ci troviamo di fronte ad un allestimento curato dal Maestro Zeffirelli
è la sua maestosità a colpirci, la magnificenza delle scene, il modo in cui il
palcoscenico si anima con le molteplici comparse, ognuna impegnata in piccoli movimenti
specifici, ed il coro attivo e partecipe agli eventi, il che permette anche ai
coristi di fondere al meglio i diversi impasti vocali. A completamento di tanto
sfarzo ci sono gli impeccabili e ricchissimi costumi di Emi Wada. Dunque
se sono il
sogno e la favola che si cercano in una rappresentazione di Turandot, in questa
produzione si viene decisamente accontentati.
Il
ruolo del titolo è affidato alla giovane Tiziana Caruso.
Il soprano ha mostrato un gran carattere supportato da uno strumento vocale
robusto e voluminoso, che unito ad una raffinata regalità nell’interpretazione,
ci ha offerto una principessa di ghiaccio sì, ma anche volitiva e sicura di sé.
Il
coraggioso Calaf è stato un generosissimo Marco Berti.
Del tenore apprezziamo il fraseggio morbido e
la pronuncia chiara. E nonostante si attenda sempre l’esecuzione dell’ aria ‘Nessun
dorma’ per poter apprezzare a pieno l’interpretazione di questo ruolo, a noi ha
convinto molto di più nel resto della rappresentazione, mettendo in luce il
canto fluido e la voce vellutata.
La
dolce Liù è una Rachele Stanisci
impegnatissima
nella parte. La sua voce non ci sembra particolarmente adatta ad interpretare la
povera ed indifesa schiava, ma l’interprete aggiunge tale anima ed espressività
al canto da far comunque apprezzare la sua performance.
Molto
interessante la prova di Giorgio Giuseppini
come
Timur. La sua voce, così come il suo incedere, offrono un piglio ed una
eleganza tale da lasciare molto colpiti.
Nel ruolo dei caleidoscopici (anche
nei costumi) Ping, Pong e Pang, molto bene sia per interpretazione che per
impegno e bellezza timbrica Vincenzo Taormina,
Paolo Antognetti
e Saverio Fiore.
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Un
po’ lontano in scena Gianfranco Montresor
per
poterne apprezzare a pieno voce e timbro come Mandarino. Corretto anche l’Altoum
di Antonello Ceron.
Serata
molto positiva per il coro areniano di Armando Tasso che ci è parso
omogeneo, attento, in ottima forma, come bravi i bimbi del coro voci bianche A. d'A.Mus di Marco Tonini.
Daniel Oren
ritrova
la potremmo definire ‘sua’ orchestra come un padre che guida i suoi figli: ha diretto con anima e
cuore ogni singola battuta, lo abbiamo ascoltato incitare letteralmente i
musicisti nei momenti di lirismo più toccante ,così come nei concitati
crescendo. È il suo inconfondibile stile che permea tutta la rappresentazione.
Applausi
generosi per tutti gli interpreti da parte di un pubblico ahi noi particolarmente
rumoroso ed indisciplinato, con doverosi e sentiti omaggi al grande Regista Zeffirelli che
ha voluto salutare il suo pubblico dal palcoscenico a fine rappresentazione,
tra gli artisti e le sue spettacolari creazioni.
MTG
LA PRODUZIONE
Direttore d'orchestra
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Daniel Oren
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Regia e scene
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Franco Zeffirelli
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Lighting designer
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Paolo Mazzon
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Costumi
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Emi Wada
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Maestro del coro
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Armando Tasso
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Direttore corpo di ballo
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Renato Zanella
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Direttore allestimenti scenici
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Giuseppe De Filippi Venezia
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Movimenti coreografici
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Maria Grazia Garofoli
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Direttore voci bianche
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Marco Tonini
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Coro voci bianche
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A. d'A.Mus.
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GLI INTERPRETI
Turandot
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Tiziana Caruso
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Altoum
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Antonello Ceron
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Timur
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Giorgio Giuseppini
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Calaf
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Marco Berti
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Liù
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Rachele Stanisci
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Ping
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Vincenzo Taormina
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Pong
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Paolo Antognetti
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Pang
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Saverio Fiore
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Un mandarino
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Gianfranco Montresor
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ORCHESTRA,
CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL'ARENA DI VERONA
FOTO ENNEVI
Per gentile
concessione della Fondazione Arena di Verona