mercoledì 8 agosto 2012

CARMEN, BIZET – ARENA DI VERONA, 7 agosto 2012


Nel lontano 1875  l’Opera-Comique di Parigi ospitò per la prima volta quella che è attualmente l’opera più conosciuta di Georges Bizet. Il soggetto, ispirato dal racconto ‘Carmen’ di Merimée, narra vicende che non hanno tempo: l’amore non corrisposto, la passione, la violenza.
Quella che è stata rappresentata all’Arena di Verona è una produzione all’insegna di Franco Zeffirelli, che ne ha curato sia la regia che le scene, ed il risultato è di grande impatto, tanto che il pubblico ne resta sempre colpito, pur non essendo una novità per la Fondazione veronese. Dietro un colorato sipario componibile che scompare dietro le quinte ad ogni inizio atto, si svelano ai lati due edifici che incorniciano una base fissa che serve a rappresentare, di volta in volta, la piazza del mercato di Siviglia per il primo atto, la taverna di Lillas Pastia, che ospita il secondo atto, il paesaggio di montagna per il terzo atto, ed infine la Plaza de Toros nel quarto atto, con un grande Crocifisso al centro che si eleva da una scalinata circondata da lampioni. Intorno alla scena principale, a seconda della vicenda, si alternano pannelli con diverse raffigurazioni. Il coro e le comparse occupano tutto lo spazio a disposizione, e talvolta fanno il loro ingresso sul palco anche cavalli ed asini. Il tutto accompagnato dai bellissimi costumi di Anna Anni, che colorano ed impreziosiscono una produzione davvero importante.


Il cast è di grande rilievo internazionale: il mezzosoprano Anita Rachvelishvili è una Carmen intensa, appassionata, che entra in scena scendendo dalle gradinate dell’Arena come un’apparizione folgorante, ed attira su di sé gli sguardi ammirati del pubblico, per poi fermarsi al centro del palco ed incantare ancor più con la sua voce inconfondibile: calda, corposa, dal colore scuro e profondamente incisiva. La cantante georgiana fa capire la sua abilità nella famosissima ‘Habanera’, che ha generato entusiasmo vivo tra il pubblico, diverte con ‘Près des remparts de Séville’, a cui si aggiunge con fermezza il tenore Alejandro Roy nelle vesti di Don Josè, e lascia quasi senza fiato l’intensità del suo incontro-scontro con questi nell’ultimo atto. Il mezzosoprano convince in ogni suo movimento, azione scenica, mostrando incredibili capacità recitative. Un ruolo su misura per le sue doti.
Ben le si accompagna il personaggio di Micaela, eseguito in modo efficace da Ermonela Jaho. Il soprano ha catturato l’attenzione degli appassionati presenti in sala con la sua bella voce ben modulata, che si muove agevolmente fra le note sempre in modo sicuro e ben calibrato. Commuove con i suoi pianissimo, offre un intenso duetto con Don José, in ‘Parle-moi de ma mère!’, e incanta in ‘Je dis que rien ne m'épouvante’, lungamente applaudito al termine.
Un appassionato Don José è Alejandro Roy, padrone del palco e del suo ruolo, dalla voce chiara che offre acuti ben sostenuti, riceve applausi di approvazione tutta la serata,  per ottenere un particolare apprezzamento dal pubblico nel finale, ove le sue capacità attoriali sono degnamente evidenziate. Intenso e sentito il suo grido ‘Eh bien, damnèe!’, preludio alla tragedia subito in atto, mentre il coro inneggia al Toreador in lontananza.
Ben si è comportato anche il basso Alexander Vinogradov nel ruolo di Escamillo, ‘Votre toast, je peux vous le rendre’, ha ben presentato la sua vocalità, molto attento al suono di ogni singola parola; inoltre le sue doti interpretative gli hanno permesso di rappresentare un Toreador sicuro e disinvolto sulla scena.
Si sono fatti valere, tra gli altri, anche Elena Borin e Milena Josipovic, rispettivamente nei ruoli di Frasquita e Mercedes.
L’orchestra diretta da Julian Kovatchev è stata l’altra grande protagonista della serata. Il Maestro tiene in pugno l’organico con grande attenzione ad ogni dettaglio. Il suo gesto è chiaro, preciso, morbido ove la melodia lo richieda e fluido nell’ accompagnare e quasi sostenere fisicamente le note, come nel celebre preludio al terzo atto. Ovazioni e grande apprezzamento alla fine della rappresentazione non potevano mancare.  
Anche il coro diretto da Armando Tasso ha degnamente accompagnato questa rappresentazione ben partecipando anche scenicamente alle vicende susseguitesi, e molto ben si è comportato il coro voci bianche A.Li.Ve. di Paolo Facincani.
Particolarmente apprezzati i balletti eseguiti dal Corpo di Ballo dell’Arena diretto da Maria Grazia Garofoli e dal balletto spagnolo Lucia Real & El Camborio, con coreografie di El Camborio riprese da Lucia Real.
Anche in questo caso, a suggellare un’altra serata di grande spettacolo, dalle gradinate qualcuno ha esclamato: ‘Viva Bizet!!’.
MTG

LA PRODUZIONE:

Direttore
Julian Kovatchev
Regia e scene
Franco Zeffirelli
Costumi
Anna Anni
Coro voci bianche
 A.Li.Ve.
Direttore voci bianche
Paolo Facincani
Primi ballerini ospiti
Rosa Zaragoza/Josè Porcel/ Lucia Real
Balletto spagnolo di
Lucia Real & El Camborio
Compagnia di flamenco


Claudia Cosentino


ORCHESTRA E CORO DELL'ARENA DI VERONA

GLI INTERPRETI

Carmen
Anita Rachvelishvili
Micaela
Ermonela Jaho
Frasquita
Elena Borin
Mercedes
Milena Josipovic
Don Jose'
Alejandro Roy
Escamillo
Alexander Vinogradov
Dancairo
Gabriele Ribis
Remendado
Antonio Feltracco
Zuniga
José Antonio Garcia
Morales
Federico Longhi