Nuovo
appuntamento con l’associazione Verona Lirica al Teatro Filarmonico veronese con un
concerto arricchito dalla delicatezza e musicalità del giovane Davide
Burani, arpista di talento e sensibilità artistica, che ha aggiunto un
tocco di eleganza ad un evento musicale già di per sé raffinato e piacevole.
Il
mezzosoprano di indiscussa fama mondiale Luciana d’Intino ha avuto come
compagni di avventura il baritono Davit Babayants, il tenore Giorgio
Berrugi ed il soprano Lilla Lee nell’esecuzione delle arie
più amate e richieste di sempre dal nostro repertorio operistico nazionale, con
una piccola escursione all’estero.
E
così Puccini, Donizetti, Mascagni, Cilea, Saint Saens e soprattutto Verdi
sono stati i protagonisti dell’evento,
naturalmente con le loro opere più celebri.
Luciana d’Intino ha esordito con la
principessa Eboli del Don Carlo verdiano e la celeberrima ‘O don fatale’; quindi
il passionale duetto tra Aida ed Amneris del secondo atto di Aida; inoltre ‘Voi lo
sapete, o mamma’ dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, e la dolcissima ‘Mon cœur s’ouvre à ta voix’ da
Samson et Dalila di Saint Saens. Straordinaria è l’intensità espressiva che contraddistingue il mezzosoprano e la voce è sempre rotonda e robusta. Interpreta con energia e pathos le suddette arie, mostrando tanto dolcezza quanto
grinta e passionalità nell’esecuzione. Con
Saens riteniamo abbia raggiunto il climax della serata per quanto la riguarda, mostrando
anche una particolare sfumatura carezzevole del suo timbro.
Bella
sorpresa il soprano Lilla Lee con Manon Lascaut di Puccini e ‘In quelle trine
morbide’, il duetto Abigaille/Nabucco col collega Babayants, ‘Pace, pace mio Dio’
da La forza del destino di Verdi, ed il suddetto duetto dall’Aida con la D'Intino. Scopriamo
una voce piena e morbida che si esprime particolarmente bene nel registro medio/acuto.
Sicuramente la giovane artista presto aggiungerà anche quel quid interpretativo che ancora sembra leggermente
acerbo, e che andrà ad arricchire maggiormente le sue già ben apprezzabili esecuzioni.
Molto
di cuore l’interpretazione di ‘Quando le sere al placido’ dalla Luisa Miller di Verdi,
nonché di ‘Una furtiva lagrima’dall’Elisir donizettiano, quasi irrinunciabile
in occasioni come queste, come il Lamento di Federico dall’Arlesiana di Cilea, ed il
toccante duetto Rodolfo/Marcello dalla Bohème con Babayants ‘In un coupé?’ per Giorgio
Berrugi, generoso tenore di carattere tanto nell’interpretazione quanto
nel timbro vocale.
Infine
con Davit Babayants torniamo al Nabucco
con ‘Dio di Giuda’e ‘Donna, chi sei’? in duo con Lilla Lee; restiamo con Verdi
per Rigoletto e la possente ‘Cortigiani, vil razza..’, e come detto il duetto
con Berrugi dalla Bohème pucciniana. Particolarmente applaudite le arie del
Nabucco.
Per
Davide
Burani le fantasie e variazioni per arpa di Giovanni Caramiello sulla
Traviata di Verdi e sulla Norma di Bellini, con l’aggiunta di una sua
trascrizione del valzer di Musetta della Bohème. Come detto il tocco in più in
un pomeriggio di gradevolissima musica in una atmosfera amichevole e gioviale. Naturalmente
il maestro Patrizia Quarta ha accompagnato
i solisti con l’immancabile suo tocco al piano spesso definito ‘orchestrale’, e
non sono mancati i puntuali ed anche simpatici interventi esplicativi di Davide Da Como. Pubblico felicissimo ed entusiasta.
Maria Teresa Giovagnoli