Ultima di 5 recite
dell’Elisir d’Amore che si è tenuta al Gran Teatro La Fenice nel mese di
luglio.
Il melodramma giocoso
pensato da Donizetti nella prima metà del XIX secolo non ha davvero età ed ha
visto qui una produzione in grande stile, non nuova al teatro veneziano, ancora
una volta accompagnata da un cast di grande esperienza, ed è stato ancora un
grande successo. Il regista Morassi grazie alle scene ideate da Fercioni
ci proietta in una ambientazione colorata, festosa, tra il classico ed
il moderno, senza mai esagerare. Gli ambienti cambiano ad ogni atto esaltando
diversi luoghi e situazioni, ben adoperando gli spazi che il palcoscenico mette
a disposizione. Coloratissimi anche i costumi, che pur grazie al coro
hanno ben sottolineato la frizzante atmosfera con cui le azioni si compiono.
Desiree Rancatore
ormai naviga questo ruolo con comprovata esperienza. Le sue capacità tecniche
le consentono di esaltare una agilità vocale davvero poco eguagliabile. La
presenza scenica e le sua stessa mimica facciale sono di grande rilievo. Il
soprano dimostra le sue doti già nella celebre ‘Della crudele Isotta’, nonché
nel duetto ‘Chiedi all’aura lusinghiera’, ed in ogni singola esecuzione, sempre
salutata da applausi di approvazione.
Celso Albelo
è assolutamente convincente nel ruolo del malcapitato Nemorino, che non può che
cedere alle astuzie della bella e furba Adina, come si evince dalla ben cantata
aria ‘Quanto è bella quanto è cara!’. Il tenore si muove con scioltezza sulla
scena e la sua voce si presta molto bene al ruolo interpretato. Il pubblico è
rimasto molto colpito e divertito dalla sua credibile interpretazione del
povero ubriaco inconsapevole, e si è prodigato in grandi applausi dopo la
celebre ‘Una furtiva lagrima’.
Un bravissimo Elia
Fabbian ha ricoperto il ruolo dell’astuto dottor Dulcamara con perizia
e qualità canore molto apprezzabili.
Altrettanto
apprezzabile Alessandro Luongo nel ruolo del sergente Belcore, nonché il soprano Oriana
Kurteshi che ha impersonato egregiamente la villanella
Giannetta.
L’orchestra del Teatro
La Fenice ha brillato particolarmente nella serata conclusiva della produzione.
Il maestro Omer Meir Wellber ha saputo cogliere le sfumature della partitura
facendo risaltare con intelligenza ciò che i personaggi man mano esternavano
sulla scena. Una direzione particolarmente ‘sentita’ e briosa, che ha stupito
pubblico ed interpreti nel finale con finto abbandono del podio, per poi
tornarvi subito dopo con abiti di scena e parrucca.
Gli
applausi, i sorrisi di approvazione e le ovazioni agli artisti sono stati il
coronamento di una produzione di grande qualità e professionalità.
MTG.
La
produzione:
Regia Bepi
Morassi
Scene e costumi Gian Maurizio Fercioni
Maestro concertatore e direttore Omer Meir Wellber
Scene e costumi Gian Maurizio Fercioni
Maestro concertatore e direttore Omer Meir Wellber
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
Con sopratitoli allestimento Fondazione Teatro La Fenice
Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
Con sopratitoli allestimento Fondazione Teatro La Fenice
Interpreti principali
Adina Desiree Rancatore
Nemorino Celso Albelo
Belcore Alessandro Luongo
Il dottor Dulcamara Elia Fabbian
Nemorino Celso Albelo
Belcore Alessandro Luongo
Il dottor Dulcamara Elia Fabbian
Giannetta Oriana Kurteshi