‘E avanti a lui tremava
tutta Roma!’. Tale strale avrebbe lanciato Floria Tosca se il clima impervio non
le avesse impedito di farlo; e così ha tremato, per le nuvole minacciose che
scalfivano il cielo, il pubblico recatosi per l’ultima recita della celeberrima
opera pucciniana all’Arena di Verona. Infatti, causa maltempo, questi ha potuto
gustare soltanto il primo spettacolare atto completo, ed una parte del secondo.
La Tosca che quest’anno è stata riproposta al suo affezionato pubblico veronese, può concorrere degnamente, per maestosità e cast, con quella prima incredibile
del 14 gennaio 1900 che il Teatro Costanzi di Roma ospitò, avendo come
responsabile dell’ allestimento teatrale Tito Ricordi.
Il regista
Hugo De Ana ha creato un setting impressionante in cui gli effetti di
chiaro - scuro creano suspense e pathos al momento giusto. Una corsia centrale
corre lungo tutto il palcoscenico poggiandosi su una base ampia, rivestita di
volta in volta di materiali diversi a seconda dell’ambientazione; la chiesa di
S. Andrea della Valle è arricchita man mano con classici arredi sacri come panche e tele, tra
cui ovviamente l’enorme dipinto di Cavaradossi ed il suo tavolo da lavoro,
dietro cui si cela la grande testa d’angelo con la sua spada gigantesca che
poggia sul pavimento quasi ad infilzarvisi; di grande effetto l’ingresso della
processione per il Te Deum, con le comparse adornate di ricchissimi costumi
clericali, croci, colonne di luci, e lo spettacolare coro illuminato a giorno che
compare in fila sullo sfondo da una impalcatura celata dall’ombra, quasi
volasse. Con alcuni accorgimenti la scena viene trasformata nello studio di
palazzo Farnesi, ove si consuma il secondo atto, per tramutarsi infine nella
piattaforma di Castel S. Angelo, con cannoni e mura di mattoni per la scena
finale.
Il cast, fino a che si
è potuto sentire, ha sfoggiato una straordinaria Martina Serafin nel ruolo
di Floria Tosca, che possiede una voce possente, piena e calda, dal bel colore
e volume; un carisma ed una presenza scenica che le permettono di accentrare su
di sé l’attenzione del pubblico. Straordinaria la sua immedesimazione nel
personaggio. E' apparsa in scena in un bellissimo abito verde-oro, sempre curato da
Hugo De Ana , e con il tenore Aleksandrs Antonenko
nei
panni di Cavaradossi ha interpretato un primo atto intenso e
coinvolgente. Applaudita l’aria ‘Recondita armonia’ del tenore, dotato di una
voce dal timbro forte, deciso, e molto dolce.
Il sagrestano, impersonato
da Marco Camastra,
ha offerto momenti di simpatia ed ottima vocalità, molto apprezzati dal pubblico. Al
suo ingresso Alberto Mastromarino,
alias
Scarpia, mette quasi sull’attenti la platea, con la sua convincente interpretazione
del barone autoritario ed insensibile, grazie ad una voce baritonale di grande
spessore, come si è ascoltato in ‘Tre sbirri ... una carrozza’. Lo sventurato
Angelotti, Alessandro Guerzoni,
ha
anch’egli dato buona prova interpretativa e vocale.
Il coro è molto
protagonista della scena e spesso ne occupa gran parte, e come in
tutte le altre produzioni areniane si è ben distinto vocalmente;
straordinario nel ‘Te deum’, come detto, ben preparato da Armando
Tasso; stesso dicasi per il coro voci bianche A. d'A.Mus., condotto da Marco
Tonini.
L’orchestra dell’Arena
di Verona ormai viaggia sicura sui binari della impeccabile conduzione del
Maestro Marco Armiliato,
il
quale mostra un ampio gesto sicuro e preciso, allo stesso tempo ricco di grazia
ed eleganza, in virtù del quale i musicisti eseguono in modo scorrevole e con
vigore la musica ricca di sentimento e tragedia che il compositore ha pensato
per queste vicende drammatiche.
Come si temeva, superata
una prima interruzione agli inizi del secondo atto, pochi minuti dopo la seconda
ripresa, il brutto tempo ha avuto la meglio alla fatidica frase ‘Nel pozzo…nel
giardino’, pronunciata dalla celebre cantante in ambasce per la sorte del suo
amato pittore. Cade la pioggia: recita interrotta.
Al pubblico è rimasta l’emozione
per quanto di bello ha assaporato, ed il desiderio di tornare presto, per
gustarlo al completo.
MTG
LA PRODUZIONE
Direttore
|
Marco Armiliato
|
Regia, scene,
costumi e luci
|
Hugo De Ana
|
Direttore voci
bianche
|
Marco Tonini
|
Coro voci
bianche
|
A. d'A.Mus.
|
GLI INTERPRETI
| |
Floria
Tosca
|
Martina Serafin
|
|
Mario
Cavaradossi
|
Aleksandrs Antonenko
|
|
Il barone
Scarpia
|
Alberto Mastromarino
|
|
Cesare
Angelotti
|
Alessandro Guerzoni
|
|
Il
Sagrestano
|
Marco Camastra
|
|
Spoletta
|
Saverio Fiore
|
|
Sciarrone
|
Dario Giorgelè
|
|
Un
Carceriere
|
Armando Caforio
|
|
Un
pastorello
|
Alberto Testa
|