Capita a volte di trascorrere serate
particolarmente suggestive grazie all’intelligenza ed all’acume artistico di
chi le organizza. Questa volta dobbiamo ringraziare il Teatro Giuseppe Verdi di
Pordenone, che a pochi giorni dall’inizio delle festività natalizie ha offerto
una serata diversa da ciò che ci si aspetterebbe comunemente in questo periodo. Con un ospite di fama internazionale, il grande
controtenore David Hansen, in un concerto dedicato all’epoca del famoso
Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi, alias Farinelli, ed i suoi
contemporanei, e grazie all’accompagnamento del meraviglioso ensemble Academia Montis Regalis, abbiamo potuto
ascoltare una selezione delle arie più celebri del repertorio operistico barocco,
alternate all’esecuzione di quattro concerti di Antonio Vivaldi, per un
susseguirsi di emozioni sempre crescenti.
Lo splendido suono degli strumenti d’epoca e soprattutto la perizia tecnica degli esecutori hanno reso possibile riascoltare un repertorio
fin troppo spesso trascurato dai grandi enti musicali e che invece a nostro avviso
sarebbe capace di infiammare le platee esattamente come faceva tra seicento e
settecento.
Se il Concerto in sol maggiore RV 151 "Alla rustica" per archi e continuo
di Vivaldi, con i suoi nemmeno cinque minuti di durata complessiva, ha costituito
una specie di intro perfettamente studiato per trasportarci alle suggestioni
della serata, è stato subito una sferzata di energia il Concerto in do maggiore
RV 443 per flautino archi e continuo, ove il suono del piccolo strumento
ipnotizza quasi l’ascoltatore, tale è la difficoltà esecutiva del pezzo, capace
di evocare immagini fiabesche di tempi arcaici, passando dall’Allegro al Largo,
per poi sfociare in uno sfavillante e mozzafiato Allegro molto. Così si sono susseguiti anche il Concerto in
sol maggiore RV 149 per archi e continuo ed il Concerto in do minore RV
401 per violoncello, archi e continuo, sempre eseguiti con la stessa
perfezione e gran classe, grazie alla direzione sicura e fortemente
ispirata del direttore principale, il Maestro Alessandro De Marchi. Il suono è
limpido, precisi sono gli attacchi, pulite risultano le sonorità che danno così
vita a ricchezza espressiva ed armonia
generale.
Quasi un biglietto da visita coi fiocchi l’aria
con cui entra in scena Hansen, ‘Se in
fiorito…’ dal Giulio Cesare di Georg Friedrich Händel, ove l’interprete mostra
immediatamente quanto sa e soprattutto può giocare con la sua voce
straordinariamente duttile, capace di scavare nel registro profondamente grave
per poi saltare alle note sopra il rigo, emesse come punte di diamante sfiorate
dalle sue corde, che scagliano saette ora di morbido velluto, ora di pura seta.
L’interprete fa suo il palcoscenico, dialoga con il violino, intona un
fischiettio, è dunque altresì un consumato attore.
Languida ed intensa è invece ‘In te, sposa Griselda... Cara sposa’ dalla
Griselda di Antonio Maria Bononcini, ove maggiore è il lirismo e l’interpretazione
diventa più sentita ed accorata, soprattutto se proveniente dal registro più
grave, cosa evidente anche nella bellissima e lunghissima ‘Taci, o di morte’da Il Medo di Leonardo Vinci, mentre in ‘Sento
due fiamme in petto’ dalla stessa opera i suoni più
acuti si fanno morbidi ed elegiaci. Con ‘Risveglia
lo sdegno’ dall’Alessandro, Hansen ritorna a cavalcare
tra i due registri con scale ascendenti e discendenti superate in scioltezza e
con il solito brio, così come nel finale dall’Ariodante di Händel , ‘Dopo notte’.
Ripetute ed acclamate chiamate alla ribalta,
premiate dal bis dell’aria dal Giulio Cesare, con tanto di aggiunta natalizia
sulle variazioni intonando ‘We wish you a merry Christmas’ e ‘Stille Nacht’,
con secondo bis di ‘Sento due fiamme..’.
Splendida serata, successo meritatissimo per
tutti.
Maria
Teresa Giovagnoli
ACADEMIA MONTIS REGALIS
Direttore Alessandro De Marchi
Controtenore David Hansen
Foto Tonje Thilesen