La ricostruzione dell’impianto
visivo e scenografico di Josef Svoboda, operata da Benito
Leonori ci regala forse il più bello spettacolo di “Macbeth” che oggi
si possa vedere in un Teatro.
E’ un’idea che gira attorno alla
possibilità di “riflettere” sul palcoscenico non solo le normali azioni dei
protagonisti ma anche, ed in modo efficacissimo e mirabile, i loro
retropensieri, le loro frustrazioni, i loro sogni e le loro paure.
E’ un gioco di proiezioni,
immagini riflesse, improvvisi chiaroscuri, effetti “onirici” con luci che
dipanano improvvisamente, un vortice di emozioni che cattura l’osservatore dall’inizio
alla fine.
La regia di Henning Brockhaus si
sposa perfettamente con questo quadro facendo interagire i due protagonisti in
una sorta di morboso rapporto di potere; quasi come se il
trono e l’ambizione personale fossero un viatico ad una passione carnale tra i
due.
Molto belli i costumi di Nanà
Cecchi che richiamano un po’ lo stile ottocentesco dei samurai
giapponesi stilizzandolo e rendendolo più adatto al contesto dell’opera
Shakespeariana.
Uno spettacolo magnifico.
A tanta meraviglia visiva corrisponde
una qualità musicale di livello straordinario.
Tutti debuttanti i protagonisti
di questa produzione.
Luca Salsi centra il
ruolo di Macbeth in modo praticamente perfetto; è una voce la sua usata con
intelligenza, con tecnica di alta scuola; fraseggia, soffre, trema, palpita,
scava il personaggio e rende ogni singola sfumatura di questo temibile ruolo.
La voce è di bellissimo colore, proiettata in tutta la gamma con una sicurezza
invidiabile e alla continua ricerca di suoni torniti e legati.
La perfida Lady Macbeth era Tiziana
Caruso; impressiona subito per colore e volume. Una voce dal velluto
molto particolare, compatta in tutti i settori e con una estrema facilità nel
registro centrale. Le temibili arie sono risolte con disinvoltura e sicurezza
tecnica. La voce corre torrenziale nella piccola sala del Teatro Pergolesi e
l’interprete è sempre attenta alla ricerca di un “contatto” psicologico con il
suo partner.
Mirco Palazzi
interpretava il ruolo di Banquo. Bellissima voce la sua che, con un sostegno
dei suoni pressoché perfetto, gli consente di essere un Artista di riferimento
per questo ruolo. L’interprete è intelligente e rende le dolenti note dell’aria
con perizia di colori e sfumature.
Non male i due tenori, il Coreano
Thomas
Yun regge piuttosto bene l’Aria di Macduff senza particolarmente
impressionare; Dario di Vietri canta Malcom con il giusto slancio ma anche con
qualche problemino di intonazione.
Bene i comprimari Miriam
Artiaco come Dama, Carlo Di Cristoforo come Medico e Andrea
Pistolesi nei brevissimi ruoli del Sicario, Araldo ed Apparizione.
Ottima la prestazione del Coro
Lirico Marchigiano diretto da Pasquale Veleno.
Collante di tutta questa
meravigliosa serata la direzione di Giampaolo Bisanti. La sua è una
lettura tesa, asciutta, volta a creare la giusta tensione drammatica in ogni
pagina senza mai scordare il palcoscenico. Era sempre con lo sguardo rivolto ai
cantanti, pronto a sostenerli in ogni modo. Ha trovato accenti, colori, e
atmosfere davvero notevoli riuscendo a creare una simbiosi con l’Orchestra
Filarmonica Marchigiana come raramente ci era capitato di ascoltare. Il
gesto è fluido, chiarissimo e la ricerca di equilibri encomiabile. Alta scuola
la sua. Alta scuola italiana.
Alla fine successo con punte di
trionfo per i due protagonisti, per il direttore e per il regista; tutti con un
pensiero rivolto a quel grande genio di Josef Svoboda che non è più tra di noi
ma che ci ha lasciato in dono la sua arte con questi splendidi spettacoli.
La Fondazione Pergolesi Spontini è riuscita a mettere in scena
un’opera che molti Enti Lirici ben più privilegiati non oserebbero tanto
facilmente. Ne ha creato uno spettacolo che raramente si riesce a vedere in
Teatro. Ha scritturato praticamente tutti Artisti Italiani, a dimostrazione che
Lady, Banquo e Macbeth non bisogna cercarli per forza in terra russa o Europa
dell’est ed ha scommesso sull’italianità per il più italiano dei compositori.
Scommessa vinta. Senza dubbio. Complimenti!
MTG
MTG
LA PRODUZIONE
Direttore Giampaolo Maria Bisanti
Regia e luci Henning Brockhaus
Scene Josef Svoboda
Regia e luci Henning Brockhaus
Scene Josef Svoboda
Costumi Nanà
Cecchi
Coreografie Maria Cristina Madau
Coreografie Maria Cristina Madau
Ricostruzione
allestimento scenico Benito
Leonori
Maestro del coro Pasquale Veleno
Maestro del coro Pasquale Veleno
FORM - ORCHESTRA FILARMONICA
MARCHIGIANA
CORO LIRICO MARCHIGIANO "V. BELLINI"
GLI INTERPRETI
CORO LIRICO MARCHIGIANO "V. BELLINI"
GLI INTERPRETI
Macbeth Luca
Salsi
Lady Macbeth Tiziana Caruso
Banquo Mirco
Palazzi
Macduff Thomas
Yun
Malcom Dario
di Vietri
Dama Miriam Artiaco
Medico Carlo Di Cristoforo
Sicario, Araldo Andrea
Pistolesi
e Domestico
in coproduzione con
FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE
FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Nuovo allestimento