Risulta
quanto mai piacevole la ripresa del Don Pasquale di Donizetti al Teatro la
Fenice di Venezia, nell’allestimento di Italo Nunziata che ambienta la vita agro-dolce dell’attempato
buon partito in una azienda tessile degli splendidi Anni Trenta del secolo
scorso, ispirandosi anche alle immagini cinematografiche note di quegli anni. Tra
le mura dell’impresa ‘Manifatture da Corneto e figli’ si alterna il personale al
servizio del burbero Don Pasquale, tra le cui segretarie in divisa vi è proprio
la bella Norina che spasima per il nipote. In stile tradizionale ma non obsoleto, tutti
gli ambienti di Pasquale
Grossi che firma anche i costumi in stile, sono perfettamente integrati agli
atti in essere per una regia che davvero offre tanti spunti a ciascun
personaggio, rendendolo ognuno unico a suo modo. Niente è fuori posto, le scene
scorrono fluide trasformando gli uffici nella bella casa dello scapolone e poi in
un giardino delicato per il terzo atto. Certo non mancano momenti di amarezza,
la trama stessa dell’opera lo richiede, ma il tutto è condito con tale
delicatezza che allo spettatore resta alla fine una sensazione molto serena.
Persino le luci di James
Patrick Latronica si pongono al servizio degli eventi, cosa che non
sempre riesce come qui.
Il
cast ha visto trionfare nel ruolo principale l’acclamatissimo Roberto
Scandiuzzi. Il carismatico trevigiano ha intagliato un Don Pasquale
decisamente istrionico che è in grado di coniugare presenza scenica ed
interpretazione vocale ottenendo un personaggio per nulla sconfitto dai raggiri
subiti, ma anzi rafforzato moralmente e potremmo dire anche divertito da tutta
la situazione. In fin dei conti è pur sempre un uomo d’affari che conduce una
bella vita di cui proprio non si può lamentare. Sfrutta al meglio le
possibilità della sua voce caldissima e dal colore davvero particolare, che riesce
a brillare pur in una esecuzione non sempre perfettissima.
La
furba Norina è una deliziosa Barbara
Bargnesi: la sua voce delicatamente acuta unitamente alla verve di cui
è dotata le consentono di tracciare un personaggio giustamente furbetto, dalle
movenze sia fisiche che diremmo vocali, appropriate al ruolo. C’è da dire che
il regista le ha reso vita ancor più facile consentendole di adoperare tutte
quelle ‘mossette’ nient’affatto banali che il soprano ha potuto sottolineare
appunto anche col canto.
Di
Alessandro
Scotto Di Luzio ricordiamo prove migliori in altre occasioni. Il suo
Ernesto è accorato ed ingenuo allo stesso tempo, ma secondo noi non è sostenuto
da una prova vocale omogenea lungo tutta
la performance, il che ci avrebbe fatto apprezzare di più il personaggio.
Osiamo
dire fantastico il Dott. Malatesta di Davide Luciano. Ottimo il fraseggio, sottolinea ogni singola parola con
accento e carattere impressionanti tenendo perfettamente il ritmo con l’orchestra.
Valorizza davvero il suo ruolo che ci risulta positivo pur nella sua ‘truffaldaggine’.
A
completare il cast nella figura del Notaio Matteo Ferrara.
Nelle
vesti di concertatore il Maestro Omer
Meir Wellber, sempre più presente alla guida dell’orchestra feniciana, con la quale
dobbiamo dire che il feeling diventa sempre più stretto. Potremmo
descrivere la sua conduzione in maniera duplice. Innanzitutto ha sfoderato il
suo stile inconfondibile: molto dinamico, certo partecipe degli eventi e di
sicuro impatto anche ‘visivo’. In qualche punto abbiamo notato un leggero sfasamento
ritmico tra buca e palco, soprattutto nel primo atto; ma c’è da dire che ci ha convinto dal punto di vista interpretativo e per come ha
compattato le sezioni orchestrali in funzione di un suono nell’insieme ricco, omogeneo
ed anche coinvolgente.
Bene come
sempre il coro spiritoso e preparato da Claudio
Marino Moretti.
Pubblico
numeroso, che nonostante il Carnevale fosse appena terminato non ha rinunciato
a deliziarci con la presenza di alcuni costumi particolarmente notevoli. Applausi
per tutti gli interpreti e soddisfazione generale.
Maria Teresa Giovagnoli
LA
PRODUZIONE
direttore Omer Meir Wellber
regia Italo Nunziata
scene e costumi Pasquale Grossi
light designer James Patrick Latronica
assistente alla regia Giacomo Benamati
regia Italo Nunziata
scene e costumi Pasquale Grossi
light designer James Patrick Latronica
assistente alla regia Giacomo Benamati
maestro
del coro Claudio Marino Moretti
GLI INTERPRETI
Don Pasquale Roberto
Scandiuzzi
Il dottor Malatesta Davide Luciano
Ernesto Alessandro Scotto Di Luzio
Norina Barbara Bargnesi
un notaio Matteo Ferrara
Orchestra e Coro del Teatro la Fenice
maestro del Coro Claudio Marino Moretti
con sopratitoli in italiano e in inglese
allestimento Fondazione Teatro La Fenice
Il dottor Malatesta Davide Luciano
Ernesto Alessandro Scotto Di Luzio
Norina Barbara Bargnesi
un notaio Matteo Ferrara
Orchestra e Coro del Teatro la Fenice
maestro del Coro Claudio Marino Moretti
con sopratitoli in italiano e in inglese
allestimento Fondazione Teatro La Fenice
Foto Michele Crosera per il Teatro La Fenice