mercoledì 11 febbraio 2015

DIE FLEDERMAUS, JOHANN STRAUSS II - NEW NATIONAL THEATRE TOKYO, 08 febbraio 2015

Champagner hat's verschuldet,
La la la...
Was wir heut' erduldet,
La la la...


Il New National Theatre di Tokyo presenta una stagione d'opera e balletto da fare invidia ai più importanti teatri europei, con cast di primissimo piano e titoli interessantissimi per un pubblico, quale quello giapponese, entusiasta e famelico di cultura musicale che da noi è solo uno sbiadito ricordo di anni lontani.
L'attenzione che il popolo giapponese presta all'opera si manifesta in un teatro perennemente sold out, in una organizzazione tecnico\musicale ambiziosissima e nel saper chiamare cast che si ascoltano normalmente a Bayreuth come alla Scala o al Metropolitan.

Nel mese di Febbraio è stato messo in scena Die Fledermaus di Johann Strauss II già proposto nello stesso teatro nel 2006.

Die Fledermaus incarna lo spirito stesso del genere fondendo intimamente la musica - il valzer - alla brillante commedia che fornisce la trama. Ricca di smaglianti melodie che si annunciano fin dalla famosa ouverture, Die Fledermaus diverte e affascina per la situazione in cui la vicenda è collocata: una festa mascherata dove ognuno è un altro, dove tutto si confonde in un crescendo di situazioni comiche sino allo scioglimento finale, dove tutti brindano alla burla.

Chiamato a cimentarsi nella messinscena di un'opera, l'acclamato tenore Heinz Zednick, impareggiabile Mime nel Ring del centenario di Bayreuth diretto dalla coppia Chereau\Boulez, sa guidare con mano navigata ed esperta, una compagnia di canto che lo segue alla lettera in una messinscena spumeggiante e tradizionale, dove tutti gli interpreti, dal primo all'ultimo, coro incluso, sanno tenere altissima la frenesia musicale unita ad una performance attoriale richiesta senza cedimenti da Strauss, inserendo nei dialoghi parlati elementi d'attualità giapponese in lingua locale che hanno saputo divertire il pubblico.

Molto belle e funzionali le scenografie e i costumi di Olaf Zomboeck che si rifanno al periodo della Sezessionstil viennese, con richiami alle opere di Klimt e all'utilizzo di materiali tipici di quell'epoca come il vetro smaltato e il bassorilievo bronzeo.

Adrian Eroed, si dimostra ancora una volta superbo cantante e splendido attore. Nella parte di Gabriel, sfodera le sue innate e fuori dal comune capacità attoriali unite ad una precisione vocale superlativa dimostrandosi degnissimo erede di quei gloriosi cantanti come Prey, Waechter, Berry che lo hanno preceduto in questo ruolo.

La Rosalinde di Alexandra Reinprecht pur dimostrando grande partecipazione e notevole disinvoltura in scena, è apparsa molto affaticata in un ruolo quale il suo che richiede un dispiego di energie vocali non indifferente. Voce spesso sfibrata ma di notevole volume, ha affrontato con difficoltà la sua parte, arrivando alla difficilissima “Klaenge der Heimat” nel secondo atto, con evidente affanno.

Bravissimo Horst Lamnek nella parte del direttore delle carceri Frank, con disinvoltura e consumate doti da attore, fa divertire il pubblico nella scena del travestimento da Chevalier Chagrin.

Sottotono Manuela Leonhartsberger nella parte di un Prinz Orlofsky manierato ed inutilmente macho, canta comunque con bella voce brunita la sua aria “Ich lade gern mir Gaeste ein” strappando l'applauso del pubblico.

Bella la voce squillante ed eroica di Murakami Kota nella parte dell'innamorato Alfred.

Klemens Sander sa essere un Dr.Falke convincente ed affascinante, complice una bellezza fisica non indifferente unita ad una voce suadente.

L'Adele di Jennifer O'Loughlin si distingue per freschezza di voce e agilità perfette oltre che per una spigliatezza scenica adorabile, la sua “Spiel ich die Unschuld vom Lande” scorre elegante e divertentissima.

Okubo Mitsuya è un Dr. Blind spassosissimo che perde in continuazione la sua buffa parrucca ocra, emergendo spavaldamente nel terzetto “Nein, mit solchen Advokaten” al primo atto.

Corretti e precisi Frosch (Boris Eder) e Ida (Washio Mai).

Alfred Eschewé dirige con mano sicura e competentissima grazie alla sua pluriennale esperienza quale direttore principale della Wien Volksoper, seguito da una Tokyo Symphony Orchestra in forma smagliante che non ha fatto rimpiangere le più blasonate orchestre austriache, specialiste in questo repertorio.

Funzionali e ipertradizionali le coreografie di Maria Luise Jaska eseguite dal Tokyo City Ballet con precisione e professionalità.

Successo travolgente da parte di un pubblico al solito entusiasta e felicissimo.

Pierluigi Guadagni


LA PRODUZIONE

Direttore d’orchestra           Alfred Eschwé
Regia
                                  Heinz Zednik
Scene &
Costumi                             Olaf Zombeck
Coreografie                           Maria Luise Jaska
Lighting Design
                 Tatsuta Yuji



GLI INTERPRETI


Gabriel Von Eisenstein        Adrian Eröd
Rosalinde
                          Alexandra Reinprecht
Frank
                                 Horst Lamnek
Prinz Orlofsky
                   Manuela Leonhartsberger
Alfred
                                 Murakami Kota
Dr. Falke
                            Klemens Sander
Adele
                                  Jennifer O'loughlin
Dr. Blind
                            Okubo Mitsuya
Frosch
                                Boris Eder
Ida
                                      Washio Mai


Coro        
 New National Theatre Chorus
Orchestra
 Tokyo Symphony Orchestra







Photo:cortese concessione/courtesy of TERASHI Masahiko/New National Theatre,Tokyo