giovedì 26 febbraio 2015

INTERVISTA A JADER BIGNAMINI

Sono iniziate le prove al Filarmonico di Verona di Cavalleria Rusticana di Mascagni in coppia col balletto El Amor brujo di Manuel de Falla e ne abbiamo approfittato per conoscere meglio il  Maestro Jader Bignamini, uno dei più sensibili e talentuosi direttori d'orchestra dell'attuale panorama italiano, che ci racconta un po' di questa produzione e della sua vita da musicista.
Maria Teresa Giovagnoli





domenica 22 febbraio 2015

INTERVISTA A DESIREE RANCATORE

Dopo la prima di Lucia di Lammermoor a Genova Desirée Rancatore ci lascia un veloce commento sulla regia, il suo ruolo ed i prossimi impegni! 






Maria Teresa Giovagnoli

LUCIA DI LAMMERMOOR, G. DONIZETTI - TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA, sabato 21 febbraio 2015

Destava molta curiosità la Lucia di Lammermoor che ha debuttato ieri al Carlo Felice di Genova, soprattutto per la attesissima regia del Maestro del brivido cinematografico Dario Argento. Dobbiamo subito dire che coloro che si aspettavano grandi sconvolgimenti della trama sono stati delusi, poiché la storia è di per sé già truculenta e dunque lo spettacolo a cui abbiamo assistito è stato alquanto tradizionale ed in linea con tanti altri che lo hanno preceduto, con qualche spunto di discussione. L'azione è stata semplicemente spostata dal cinquecento a più o meno l'epoca di Donizetti, ove gli ambienti prescritti dal libretto sono piuttosto eleganti se pur stilizzati, opera di Enrico Musenich. I personaggi hanno tutto ciò che serve per muoversi sulla scena e dal punto di vista interpretativo hanno ampia possibilità di esprimere i propri stati d'animo e pulsioni. Alcune immagini proiettate fanno da sfondo a completamento della scenografia e lo spettacolo risulta scorrevole e per nulla spiacevole, se pur con alcune perplessità. Infatti poteva in teoria risultare molto vincente l'aggiunta del fantasma di cui narra Lucia alla fontana, ma a nostro parere non ha aggiunto di fatto nulla di particolarmente pregnante allo spettacolo, per giunta in taluni punti ci è sembrato addirittura superfluo. Ha destato addirittura qualche sorriso l'uccisione in scena del povero Arturo accompagnata da urla esageratamente stridule. La sventurata protagonista ritorna poi in scena molto più insanguinata del solito, il che forse ha soddisfatto le attese dei più sanguinari. Molto poetico secondo noi invece lo spirito di Lucia che si ricongiunge al suo Edgardo in punto di morte, sebbene questa non sia una novità assoluta. Infine i costumi di Gianluca Falaschi si inseriscono nel contesto con coerenza.

giovedì 19 febbraio 2015

DON PASQUALE, G. DONIZETTI – GRAN TEATRO LA FENICE DI VENEZIA, mercoledì 18 febbraio 2015

Risulta quanto mai piacevole la ripresa del Don Pasquale di Donizetti al Teatro la Fenice di Venezia, nell’allestimento di Italo Nunziata che ambienta la vita agro-dolce dell’attempato buon partito in una azienda tessile degli splendidi Anni Trenta del secolo scorso, ispirandosi anche alle immagini cinematografiche note di quegli anni. Tra le mura dell’impresa ‘Manifatture da Corneto e figli’ si alterna il personale al servizio del burbero Don Pasquale, tra le cui segretarie in divisa vi è proprio la bella Norina che spasima per il nipote.  In stile tradizionale ma non obsoleto, tutti gli ambienti di Pasquale Grossi che firma anche i costumi in stile, sono perfettamente integrati agli atti in essere per una regia che davvero offre tanti spunti a ciascun personaggio, rendendolo ognuno unico a suo modo. Niente è fuori posto, le scene scorrono fluide trasformando gli uffici nella bella casa dello scapolone e poi in un giardino delicato per il terzo atto. Certo non mancano momenti di amarezza, la trama stessa dell’opera lo richiede, ma il tutto è condito con tale delicatezza che allo spettatore resta alla fine una sensazione molto serena. Persino le luci di James Patrick Latronica si pongono al servizio degli eventi, cosa che non sempre riesce come qui.

martedì 17 febbraio 2015

PALAZZETTO BRU-ZANE di VENEZIA : L'HEURE EXQUISE - MUSICA DA CAMERA E RECITAL, lunedì 16 febbraio 2015

Una cornice quanto mai appropriata per appuntamenti culturali nel senso più squisito e completo del termine è il delizioso Palazzetto veneziano Bru-Zane che è giunto alla sua sesta stagione di concerti dedicati alla musica romantica francese. Per l’appuntamento di ieri sera protagonista è stata la ‘mélodie’ francese, in voga appunto tra diciannovesimo e inizi del ventesimo secolo, ove musica e poesia si fondono per un risultato di grande suggestione, sensazione uditiva e per certi versi anche empatica. Con il solo accompagnamento pianistico, l’esecuzione risulta squisitamente intima e più che ad un concerto si assiste, in questo caso specifico, ad una declamazione cantata di versi spettacolari che ci ricordano quali erano le sensazioni, i gusti e gli stati d’animo degli artisti ‘romantici’: l’amore per la natura che richiama l’uomo alla sua giovinezza ed alla conseguente nostalgia per il tempo che fu, l’introspezione e l’analisi interiore, scavando nell’animo umano e nelle sue paure scacciate e pur cercate, e naturalmente l’Amore che regna sovrano nelle liriche di queste melodie che non lasciano scampo agli animi sensibili. Rappresentanti di questi valori espressi in musica furono tra gli altri i protagonisti del concerto di ieri sera: Lekeu, Hahn, Chausson, Debussy, Dupark, le cui melodie sono splendidamente fuse con i testi dei più alti rappresentanti del moto culturale nella letteratura francese.

mercoledì 11 febbraio 2015

DIE FLEDERMAUS, JOHANN STRAUSS II - NEW NATIONAL THEATRE TOKYO, 08 febbraio 2015

Champagner hat's verschuldet,
La la la...
Was wir heut' erduldet,
La la la...


Il New National Theatre di Tokyo presenta una stagione d'opera e balletto da fare invidia ai più importanti teatri europei, con cast di primissimo piano e titoli interessantissimi per un pubblico, quale quello giapponese, entusiasta e famelico di cultura musicale che da noi è solo uno sbiadito ricordo di anni lontani.
L'attenzione che il popolo giapponese presta all'opera si manifesta in un teatro perennemente sold out, in una organizzazione tecnico\musicale ambiziosissima e nel saper chiamare cast che si ascoltano normalmente a Bayreuth come alla Scala o al Metropolitan.

DIE SOLDATEN, B.A.ZIMMERMANN - TEATRO ALLA SCALA DI MILANO, sabato 31 gennaio 2015

WESENER: Ihr luderliche Seele, Schaemt Ihr Euch nicht, einem honetten Mann das zuzumutten.
You slut. Aren't you ashamed to accost a decent man like that.


Bernd Alois Zimmermann, rappresenta il paradigma dell'opera contemporanea, la sua più brillante realizzazione.
Soldato nazista lui stesso, ha vissuto in prima linea gli orrori della guerra e la vita di quei soldati che poi ha messo in musica nel suo lavoro principale, questo Die Soldaten dove il tragico, che nasconde una dimensione sacrale, scaturisce dalla musica e rovescia il senso della commedia di Lenz di cui Zimmermann ha completamente modificato il finale.

Il capolavoro di Zimmermann si sviluppa sottoforma di un gigantesco contrappunto, una specie di infinita rete di costrizioni che si rinchiude senza fine sui personaggi come se fossero presi in una morsa. La pluralità stilistica che include elementi come il jazz o i suoni elettromagnetici è qui legata alla interazione delle tre dimensioni temporali-passato, presente e futuro- che interagiscono tra loro e in molte scene del lavoro si incrociano essendo alcuni avvenimenti successivi, presentati simultaneamente. La forza drammatica del lavoro si snoda quindi dalla capacità di articolare momenti completamente opposti, secondo la tecnica del montaggio cinematografico, conferendo al tutto una grande compattezza.