Quando nel 1889 Puccini
assisté alla messa in scena del dramma omonimo del francese Sardou ne rimase
estasiato, e immediatamente avviò le pratiche per poterne ricavare quest’opera
straordinaria, che è a tutt’oggi tra le più amate da melomani e cantanti lirici.
Rimaneggiata più volte dal compositore,
questo capolavoro intriso di sangue e lacrime venne alla luce il 14
gennaio del 1900 proprio a Roma, città in cui tutto si svolge.
L’ambientazione che la
regista Elena Barbalich ha pensato e realizzato grazie alle scene di Tommaso
Lagattolla potrebbe essere definita ‘un classico contemporaneo’. Il
buio iniziale lascia il posto man mano agli elementi dei singoli ambienti che
vengono illuminati o proiettati di volta in volta. Come dei flash fotografici su
uno sfondo nero, si offrono allo sguardo del pubblico le varie cappelle della
Chiesa di S. Andrea della Valle nel primo atto, lo studio di Scarpia in Palazzo
Farnese nel secondo, e la piattaforma di Castel S. Angelo nell’ultimo atto,
avvolta dalla foschia. Il tutto corredato da alcuni elementi di arredo classici
in stile ottocentesco, e da costumi molto ricchi e decisamente ispirati alle
regie tradizionali, come il classico abito rosso della protagonista nel secondo
atto.
Floria Tosca è
interpretata dal soprano albanese Mirjam Tola, dotata di una voce interessante
che offre dei buoni toni acuti e una certa dimestichezza nei diversi registri.
Anche se ieri sera la sua interpretazione della celebre cantante non è stata
particolarmente intensa come questo ruolo drammatico richiederebbe, ha la stoffa per crescere
ancora ed offrire delle ottime prestazioni. Applaudita è stata infatti la
celebre aria ‘Vissi d’arte’, come
buona è parsa l’intesa col personaggio di Cavaradossi.
Il pittore destinato a
triste fine è stato interpretato da Rubens Pelizzari, che ha offerto una
bella prestazione canora, con una voce dal colore chiaro, buon volume e sicura nella sua emissione. Molto applaudito
per come ha eseguito le arie ‘Recondita
armonia’, ‘e Lucean le stelle’, ed intensa la sua interpretazione del duetto con
Tosca ‘O dolci mani..mansuete e pure’. Il
pubblico lo ha omaggiato di forti applausi e vari apprezzamenti alla fine della
recita.
Sebastian Catana
ha impersonato un barone Scarpia imponente e sicuro di sé. Pur possedendo una
voce dal colore meno scuro di quanto il crudele capo della polizia dovrebbe
avere, è riuscito comunque a dar vita ad un personaggio cupo, fosco e crudele. Di
grande impatto la sua interpretazione mentre il coro intona il ‘Te Deum’, nel finale del primo atto, con
la processione di sacerdoti che entra in grande giubilo da una porta ad arco
apparsa al centro del palco. Il pubblico gli ha tributato una vera ovazione
alla fine della rappresentazione.
Bravi
ed applauditi anche il fuggiasco Angelotti, Ziyan Atfeh, ed il simpatico sagrestano, Paolo Maria Orecchia, che
hanno offerto una buona prestazione canora in linea col ruolo impersonato. Apprezzati
allo stesso modo anche Paolo Antognetti e Daniele
Cusari, rispettivamente l’uno
nel ruolo di Spoletta e l’altro nel doppio ruolo di Sciarrone/un
Carceriere. Anche il coro del Circuito Lirico Lombardo ed il Coro Voci Bianche
sono stati molto apprezzati dagli appassionati in sala, molto ben preparati
rispettivamente da Antonio Greco e Hector Raul Dominguez.
Fiore
all’occhiello della serata è stata l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano.
Il direttore Giampaolo Bisanti ha mostrato tutta la sua esperienza e grande
passione nel dirigere questo capolavoro di difficile esecuzione. Le melodie si
sono susseguite in un vortice di note ben dirette che hanno emozionato il
pubblico dalla prima all’ultima scena. Grazie ad un gesto preciso e sicuro, grande
è stata l’intesa con gli interpreti sul palcoscenico, ottima la fusione con i
musicisti in buca. Il Maestro si è emozionato ed ha sofferto con i personaggi, ha
spinto l’orchestra nei momenti più drammatici, per poi accarezzare le note con
dolcezza negli attimi più delicati o di suspense. Gli appassionati in platea e
nei palchi lo hanno letteralmente sommerso di applausi scroscianti e grida di stima
alla fine della serata.
E ancora una volta il
nostro ringraziamento va soprattutto al sommo Puccini, che grazie alle sue intramontabili composizioni, continua ogni
volta a regalarci momenti di vera magia in musica.
LA
PRODUZIONE
Maestro
concertatore e direttore Giampaolo
Bisanti
Regia
Elena Barbalich
Scene
e costumi Tommaso Lagattolla
Luci Giuseppe Ruggero
Maestro
del coro Antonio Greco
Maestro
coro voci bianche Hector Raul Dominguez
GLI
INTERPRETI
Floria
Tosca, Mirjam Tola
Mario
Cavaradossi, Rubens Pelizzari
Il
Barone Scarpia, Sebastian Catana
capo
della polizia
Cesare
Angelotti Ziyan Atfeh
Il
Sagrestano Paolo Maria Orecchia
Spoletta,
agente di polizia Paolo Antognetti
Sciarrone,
gendarme/
Un
carceriere Daniele Cusari
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO
Coro Circuito Lirico Lombardo
Coro voci bianche Istituto superiore di studi musicali ‘Claudio Monteverdi
di Cremona’
Coproduzione teatri Circuito Lirico Lombardo
Teatro Grande di Brescia
Teatro Fraschini di Pavia
Teatro Ponchielli di Cremona
Teatro Sociale di Como – As.Li.Co.
Allestimento Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e teatri di Bari